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Archivio per la categoria ‘General’

bloccato uno sfratto a San lazzaro

3 Novembre 2010 Commenti chiusi

3 novembre 2010 Bologna
comunicato stampa

Questa mattina grazie ad un presidio anti-sfratto, al quinto acesso dell’ufficiale giudiziario, una famiglia, madre, padre e tre bambini resisdenti nel comune di San Lazzaro (Bologna) ha ottenuto un ulteriore rinvio dello sfratto per morosità al prossimo 14 gennaio. Solo la solidarietà e la mobilitazione degli inquilini resistenti rappresenta un argine concreto alla dilagante emergenza abitativa. Chiediamo ancora una volta con forza una moratoria nazionale che blocchi gli sfratti per morosità.
Il movimento di lotta per la casa partecipa alla campagna “Welfare in comune”, i tagli e i mancati finanziamenti che subirà tutto il settore casa delle amministrazioni locali con il prossimo bilancio aumentarà la precarietà sociale, portando migliaia di famiglie in piena emergenza abitativa. Collegare le diverse mobilitazioni oggi diventa una necessità per tutti i settori colpiti dalla crisi.

ASIA-USB
Bologna Prende Casa

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MAKE SCHOOL NOT WAR!!

2 Novembre 2010 Commenti chiusi

I soldi per la scuola si devono trovare tagliando la scuola militare.

In queste settimane le mobilitazioni contro i programmi che introducono nella scuola forme di addestramento militare (in particolare Mini-naja e Allenati per la vita) sono state molto importanti, diffuse sul territorio e partecipate da decine di migliaia di studenti nei cortei dell’8 ottobre. In particolare a Milano hanno anche costretto alcuni dei protagonisti a fare marcia indietro (come nel caso dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo), prefigurando il fatto che si può vincere questa battaglia.
Per questo lanciamo un appello per una mobilitazione che inizi dal mondo della scuola ma coinvolga tutti coloro che sono contro la guerra che sempre più diviene globale e permanente, attraversa le nostre vite e distrugge interi paesi. Costruiamo una mobilitazione di tutti coloro che vogliono un futuro di solidarietà e antirazzismo, attraverso la cultura e la globalizzazione dei diritti, non attraverso la militarizzazione in casa e le bombe nel resto del mondo. Una mobilitazione che sarà portata avanti in forme molteplici, da collettivi studenteschi e organizzazioni dei lavoratori di scuola e università, associazioni e reti contro la guerra o che operano concretamente per la pace in Italia o nei paesi in cui si combatte, mezzi di informazione libera che non vogliono sottoporsi alla censura che sempre accompagna gli eserciti e le armi.
Facciamo del 4 novembre, all’interno di questa campagna, una giornata in cui scendere in piazza, mentre si celebrano le forze armate, per dire che ciò di cui abbiamo bisogno non è la guerra ma l’istruzione, non è il futuro di potenza nucleare (civile e militare), ma il ritiro delle truppe in Afghanistan

Bologna Prende Saperi
http://bolognaprendecasa.noblogs.org/

campagna nazionale Make school not war!

per maggiori info:
www.disarmiamoli.org
www.cantiere.org/art-02685/make-school-not-war.html

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assemblea sulle case popolari a Bologna

22 Ottobre 2010 Commenti chiusi

NO ALL’AUMENTO DEGLI AFFITTI

Il comune vuole aumentare gli affitti delle case popolari, per tutte le fasce di reddito.

È l’ennesimo tentativo di far pagare ai lavoratori, ai disoccupati e ai pensionati le conseguenze della crisi. L’AS.I.A. si batte per la difesa del reddito e del patrimonio pubblico. Difendere gli inquilini delle case popolari vuol dire per noi: riduzione degli affitti e delle spese accessorie, ristrutturazioni per migliorare le condizioni di stabili e alloggi, no agli interventi che fanno salire le spese (come l’installazione dei boiler elettrici).

ORGANIZZATI CONTRO L’AUMENTO DELL’AFFITTO
DIFENDI IL TUO SALARIO, LA TUA PENSIONE

ASSEMBLEA PER GLI INQUILINI
DELLE CASE POPOLARI

Giovedi 28 ottobre ore 18.00

Sala Consiliare Livatino, Via Battindarno 127
Quartiere Reno, Bologna

Associazione Inquilini e Assegnatari (ASIA-USB)
bologna.asia@usb.it

http://asia.usb.it/

campagna cittadina WELFARE IN COMUNE

21 Ottobre 2010 Commenti chiusi

Giù le mani dal Welfare
WELFARE IN COMUNE

ASSEMBLEA CITTADINA

9 novembre alle ore 21.00

presso Sala Benjamin,
Via del pratello n.53 Bologna

per info: welfareincomune@gmail.com
http://welfareincomune.blogspot.com/

Appello contro i tagli al welfare voluti dall’amministrazione di Bologna

Bologna, tradendo la sua storica vocazione, organizza lo smantellamento del welfare cittadino un tempo vanto di un orientamento politico sociale teso a offrire il meglio ai suoi cittadini. Con la gestione commissariale, del già prefetto Anna Maria Cancellieri si rischia di arrivare a un punto di non ritorno in quanto i tagli annunciati, e in parte già attuati, hanno un carattere strutturale: taglio generalizzato di risorse a tutti i servizi sociali, chiusura e smantellamento delle strutture di sostegno sociale, massiccia privatizzazione del settore educativo e scolastico, aumento delle tariffe per l’accesso ai servizi comunali, aumento degli affitti in casa popolare, aumento del costo del biglietto dell’autobus, taglio delle risorse ai servizi culturali pubblici, taglio degli stipendi e licenziamento dei lavoratori precari comunali, svendita del patrimonio pubblico. Assistiamo da anni alla riduzione dei finanziamenti agli enti locali da parte dei vari governi nazionali che si succedono, che ha visto il suo apice con la finanziaria di Tremonti. In questo contesto le amministrazioni regionale e provinciale, a fronte di proclami anti-governativi, non mettono in campo azioni efficaci di contrasto agli effetti di questa crisi economica di cui non si vede la fine. Queste decisioni che mettono a rischio la coesione sociale nel nostro territorio, non producono nessuna reazione nella gran parte delle organizzazioni politiche, che irresponsabilmente sperano che il “lavoro sporco” venga fatto delle gestione commissariale prima delle prossime elezioni amministrative. Per questo è importante che siamo noi cittadini-utenti e lavoratori dei servizi a far sentire alta una voce che si assuma la responsabilità di difendere in prima persona lo stato sociale del nostro territorio.

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basta morti di proibizionismo!

19 Ottobre 2010 Commenti chiusi

Un anno fa, il 15 ottobre del 2009, veniva arrestato dai Carabinieri un giovane come tanti, Stefano Cucchi 30 anni, colpevole della detenzione di una modica quantità di sostanza stupefacente. Dopo una settimana di violenze subite ad opera dei Pubblici Ufficiali che lo ebbero in custodia e di colpevoli negligenze dei medici del reparto protetto del Sandro Pertini, il 22 ottobre moriva abbandonato in un letto di ospedale.

L’11 ottobre 2010 a Bologna e’ morto per un probabile abuso di sostanze stupefacenti Enrico Murolo 19 anni dopo essersi sentito male in un locale bolognese.

Due morti apparentemente diverse ma entrambe frutto di politiche proibizioniste e oscurantiste che invece di investire in PREVENZIONE con progetti di riduzione dei rischi, servizi a bassa soglia , come ormai in tutti i paesi civili si fa’, preferiscono fare scoppiare le carceri punendo i consumatori come criminali.

Da tempo denunciamo invano a Bologna la pressoché totale assenza d’interventi di riduzione dei rischi nel mondo della notte con operatori esperti in grado di riconoscere e soccorrere tempestivamente consumatori in difficoltà per overdose o mix pericolosi, come se chi utilizza sostanze psicoattive non abbia più alcun diritto.
Ormai da anni la politica del Comune alimenta la paura della gente: si parla di degrado, si demonizzano gli immigrati lavavetri, i tossicodipendenti in piazza verdi, i senza fissa dimora, si fanno lotte perbeniste contro i writers come fossero il grande problema di questa citta’, insomma le parole d’ordine sono

PULIZIA e POLIZIA!

Non s’incentiva alcun intervento informativo – culturale all’interno dei luoghi di aggregazione giovanile e nelle scuole, i dormitori chiudono, i servizi a bassa soglia vengono ‘sospesi’ come il drop-in in via Paolo Fabbri.

Ci sentiamo in dovere di denunciare LE “POLITICHE SOCIALI” della CITTA’ di BOLOGNA che vediamo perfettamente in linea con quella nazionalfascista del governo centrale, che con le sue leggi lavora per eliminare fisicamente la gente che ha problemi e non i problemi della gente!

Per chi vive per strada, ai margini della società, per chi ha problemi di dipendenza, per immigrati senza documenti, le uniche porte che si aprono sono

CARCERE, C.I.E., T.S.O. e FOGLIO DI VIA

Per parlare di battaglie di civiltà INCONTRIAMOCI

VENERDI’ 22 ottobre

ore21.00 via Paolo Fabbri A Vag 61

con Nicola Valentino autore di “L’ergastolo. Dall’inizio alla fine” (ed. Sensibili alle Foglie)

in cui “attraverso l’esperienza personale, vissuta dall’inizio alla fine, le testimonianze e gli scritti di ergastolani d’ogni tempo, l’autore pone una domanda essenziale: può la nostra società, con un guizzo di civiltà, liberarsi di questo residuo della schiavitù?”.

SABATO 23 ottobre ore 15.00

Scalinata Montagnola Via Irnerio

MANIFESTIAMOCI alla CITTA’

Nelle carceri oggi
Il 27% dei detenuti è composto da tossicodipendenti.

Il 38% da immigrati senza documenti.

INVESTIRE SUI SERVIZI ALLA PERSONA
ABOLIRE la legge Fini-Giovanardi sulle droghe e la Bossi-Fini sull’immigrazione
SONO BATTAGLIE DI CIVILTA’

www.livello57.org
lab57.indivia.net

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video studenti no gelmini

10 Ottobre 2010 Commenti chiusi
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report assemblea 2 ottobre

5 Ottobre 2010 Commenti chiusi

REPORT DELL’ASSEMBLEA DI BOLOGNA SULLA MORATORIA E IL RILANCIO DEL PUBBLICO PER ABITARE NELLA CRISI

L’incontro si è tenuto sabato 2 ottobre nella sala dell’ex-Consiglio regionale in via Silvani 6.

Con l’assemblea di Bologna e con l’interessante confronto che l’ha caratterizzata, ci possiamo muovere verso le prossime mobilitazioni con una maggiore chiarezza di obiettivi e con un fronte largo, impegnato soprattutto nella difesa dell’inquilinato degli enti privatizzati ma non solo.

Nell’introdurre il dibattito l’intervento di Lidia Triossi, dopo aver stigmatizzato la l’assenza della rappresentanza istituzionale della Regione Emilia- Romagna, ha sottolineato come il dato delle morosità e delle insolvenze sia in costante crescita dentro una crisi economica profonda e un’inadeguatezza ormai strutturale delle politiche abitative pubbliche utili a fronteggiare l’emergenza abitativa dilagante.

Descrivendo poi il piano casa nazionale e le proposte di housing sociale che lo caratterizzano, Lidia ha richiamato l’importante funzione che dovrebbe essere svolta dalle Regioni e dalle amministrazioni locali, ricordando altresì quale sia la condizione attuale del Comune di Bologna e i provvedimenti che si stanno prendendo in regime commissariale che appesantiscono ancor di più la vita delle fasce sociali più deboli.

L’on. Piffari (IDV) si è soffermato a lungo sul ruolo della rendita immobiliare e su quali vincoli possano essere imposti oggi per frenare esiti speculativi, su come si possa puntare sul riuso piuttosto che su nuovo cemento e sull’ipotesi di moratoria in difesa degli inquilini degli enti. Durante il suo intervento ha fatto riferimento alle audizioni che si svolgeranno nei prossimi giorni alla Camera e ha chiesto alle parti interessate di svolgere ognuno la propria parte. In ultimo ha provato a distinguere i ruoli governativi, puntando soprattutto il dito verso Matteoli perché a suo dire ha competenze dirette nella questione casa.

I movimenti per il diritto all’abitare, intervenuti insieme ai comitati Enpaia, Enasarco, Cassa Ragionieri, ecc., hanno sottolineato l’importanza della moratoria generalizzata per gli inquilini degli enti, per i nuclei sotto sfratto o sgombero, degli affitti in aumento e dei pignoramenti sui mutui, della vendita a terzi degli alloggi in dismissione. Soprattutto però hanno voluto affrontare il che fare durante un’eventuale moratoria. Hanno cioè criticato aspramente il piano casa nazionale e la logica cementificatrice che lo sottende, logica che sta trovando magnifica rappresentazione nei provvedimenti della giunta Polverini nel Lazio.

A questo proposito la presenza dell’ex assessore Di Carlo è stata utile sia sul piano generale che su quello locale, anche se purtroppo il confronto con la regione Emilia Romagna è venuto a mancare. Sul piano generale interessante l’approfondimento sul ruolo delle Sgr (società di gestione del risparmio) nelle dismissioni immobiliari e nel piano casa nazionale. Un ruolo che viene definito neutro e di semplice prestazione d’opera, un modo per fare il lavoro sporco che altri non vogliono o non possono fare. In questo senso anche la Cassa Depositi e Prestiti e le reazioni di Borsa sono spesso riecheggiati nella sala. L’attuale consigliere regionale del Lazio ha concluso affermando che le Regioni devono svolgere una funzione centrale e che devono battersi per l’utilizzo del patrimonio esistente.

Molti gli interventi di realtà bolognesi, anche in rappresentanza dei migranti. Tutte hanno sottolineato le difficoltà economiche crescenti, la cassa integrazione in crescita, il riverbero di questo sul diritto alla casa. Il welfare emiliano perde colpi e le soluzioni sembrano peggiori della malattia. Come ha sottolineato Betti dell’Usb nel suo intervento.

L’ultima relatrice istituzionale è stata l’onorevole Motta del PD che ha dovuto riconoscere come vere le critiche avanzate verso il centro sinistra e su come ha governato l’emergenza abitativa, ha ribadito la necessità di un tavolo tecnico per affrontare la situazione e ha chiesto di seguire con attenzione i bilanci comunali ormai assottigliati e non in grado di sfuggire alla logica della monetizzazione del consumo di suolo.

Nelle conclusioni Angelo Fascetti ha comunicato che l’ASIA sarà presente con una propria rappresentanza insieme ai comitati nelle audizioni previste e ha lanciato per mercoledì 6 ottobre una mobilitazione davanti il Ministero del Tesoro per chiedere la convocazione urgente di un tavolo Tremonti/Matteoli sulla moratoria.

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9 ottobre tutti a torino

2 Ottobre 2010 Commenti chiusi

per info sui pulman da Bologna: 051-385932

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Basta fratti è ora di una moratoria nazionale

27 Settembre 2010 Commenti chiusi

27 settembre 2010 Bologna

Si è svolto stamattina un presidio anti-sfratto a S.Giorgio di Piano (Bo), organizzato da AS.IA. e dal coordinamento migranti di Castel Maggiore, per una famiglia di quattro persone, padre, madre e due figli minori. E’ stato ottenuto un rinvio fino a fine novembre. Ancora una volta si dimostra che i presidi antisfratto sono l’unico argine contro la perdita di un tetto, ma visto il dilagare del problema che sta vedendo migliaia di famiglie colpite dalla crisi è necessario un intervento nazionale che attui una moratoria per gli sfratti per morosità, fino a quando un vero intervento pubblico rimetta al centro l’edilizia residenziale pubblica. Su questi argomenti l’AS.I.A.-USB organizza un’assemblea pubblica il 2 ottobre presso la sala dell’ex consiglio regionale in via silvani n.6 a Bologna, per un confronto diretto con rappresentanti della commissione casa del governo, della regione e rappresentanti del movimento per il diritto all’abitare.

ASIA-USB
bologna.asia@usb.it
www.asia.usb.it

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i diritti non si “meritano” si conquistano

22 Settembre 2010 Commenti chiusi

Le  proteste che stanno sconvolgendo il mondo della formazione in queste ultime settimane sono dettate dall’esasperazione che sente chiunque viva e lavori nel mondo dell’istruzione. Anni di “riforme”, di centrodestra o di centrosinistra, hanno portato l’istruzione e la ricerca in una situazione insostenibile. Strutture fatiscenti, mancate assunzioni, contratti precari, rinforzamento dei meccanismi baronali e delle logiche dirigenziali, spazio lasciato ai privati, aumento delle tasse, saperi quantificati in crediti e in stage non retribuiti: A chi lavora non viene data nessuna garanzia sul proprio futuro, chi studia sa fin dall’inizio di essere destinato all’esclusione dal posto di lavoro, tagliato fuori da una società senza più prospettive se non il cannibalismo sociale.

Il taglio dei fondi di cui Tremonti e Gelmini sono stati artefici con il recente DDL 1905 e con la manovra di luglio non fanno che aggravare questa situazione. Ancor più che nel 2008, è giunto il momento per mobilitarsi collettivamente e dire basta, riprenderci i nostri diritti e la dignità che ci viene negata!

I tagli si fanno ancora più insostenibili per quegli studenti che per poter accedere all’istruzione devono essere sostenuti dagli enti per il diritto allo studio (in Emilia Romagna ER.GO). Tali enti negli ultimi anni si sono  trasformati da organi di garanzia sociale per le classi popolari in aziende che trasportano la logica del profitto all’interno del principio garantito costituzionalmente del “diritto allo studio”. Non è più infatti la propria condizione sociale a garantire il diritto a un percorso di studi favorito dallo Stato ma la propria produttività e sottomissione alle logiche dell’Università Azienda.

I tagli agli enti come ER.GO divengono così l’occasione che aziende e fondazioni private aspettavano per entrare all’interno dell’università per garantirsi una futura manodopera intellettuale a basso costo.

Non tutte le figure professionali del mondo dell’istruzione hanno però i medesimi interessi di studenti e precari. La nostra forza sta nel distinguere tra amici e nemici, tra chi vuole solo difendere propri privilegi corporativi e baronali e chi  invece rifiuta un’università aziendalizzata, asservita ai bisogni di un capitalismo e di un modello di sviluppo in forte crisi.

Noi meritiamo di più delle loro briciole e dei loro manganelli: Come studenti autorganizzati pensiamo che dentro a questa crisi che sembra senza uscita dobbiamo unirci tutti, dai precari della scuola ai ricercatori, dagli operai della FIAT a quelli di FINCANTIERI, fino ai disoccupati ed ai precari, smettendo di farci ingannare dai politicanti di turno, iniziando a coordinarci dal basso, affermando la nostra incompatibilità a questo sistema che ci affama ed opprime!

L’autunno ci (a)spetta!

BolognaPrendeSaperi

Le riunioni del collettivo ogni martedì

alle 18.00 in via Serra 2/g (Zona P.zza dell’Unità)

bolognprendecasa@autistici.org cell: 340 9892393

http://bolognaprendecasa.noblogs.org/    www.red-net.it

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