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report assemblea 2 ottobre

5 Ottobre 2010

REPORT DELL’ASSEMBLEA DI BOLOGNA SULLA MORATORIA E IL RILANCIO DEL PUBBLICO PER ABITARE NELLA CRISI

L’incontro si è tenuto sabato 2 ottobre nella sala dell’ex-Consiglio regionale in via Silvani 6.

Con l’assemblea di Bologna e con l’interessante confronto che l’ha caratterizzata, ci possiamo muovere verso le prossime mobilitazioni con una maggiore chiarezza di obiettivi e con un fronte largo, impegnato soprattutto nella difesa dell’inquilinato degli enti privatizzati ma non solo.

Nell’introdurre il dibattito l’intervento di Lidia Triossi, dopo aver stigmatizzato la l’assenza della rappresentanza istituzionale della Regione Emilia- Romagna, ha sottolineato come il dato delle morosità e delle insolvenze sia in costante crescita dentro una crisi economica profonda e un’inadeguatezza ormai strutturale delle politiche abitative pubbliche utili a fronteggiare l’emergenza abitativa dilagante.

Descrivendo poi il piano casa nazionale e le proposte di housing sociale che lo caratterizzano, Lidia ha richiamato l’importante funzione che dovrebbe essere svolta dalle Regioni e dalle amministrazioni locali, ricordando altresì quale sia la condizione attuale del Comune di Bologna e i provvedimenti che si stanno prendendo in regime commissariale che appesantiscono ancor di più la vita delle fasce sociali più deboli.

L’on. Piffari (IDV) si è soffermato a lungo sul ruolo della rendita immobiliare e su quali vincoli possano essere imposti oggi per frenare esiti speculativi, su come si possa puntare sul riuso piuttosto che su nuovo cemento e sull’ipotesi di moratoria in difesa degli inquilini degli enti. Durante il suo intervento ha fatto riferimento alle audizioni che si svolgeranno nei prossimi giorni alla Camera e ha chiesto alle parti interessate di svolgere ognuno la propria parte. In ultimo ha provato a distinguere i ruoli governativi, puntando soprattutto il dito verso Matteoli perché a suo dire ha competenze dirette nella questione casa.

I movimenti per il diritto all’abitare, intervenuti insieme ai comitati Enpaia, Enasarco, Cassa Ragionieri, ecc., hanno sottolineato l’importanza della moratoria generalizzata per gli inquilini degli enti, per i nuclei sotto sfratto o sgombero, degli affitti in aumento e dei pignoramenti sui mutui, della vendita a terzi degli alloggi in dismissione. Soprattutto però hanno voluto affrontare il che fare durante un’eventuale moratoria. Hanno cioè criticato aspramente il piano casa nazionale e la logica cementificatrice che lo sottende, logica che sta trovando magnifica rappresentazione nei provvedimenti della giunta Polverini nel Lazio.

A questo proposito la presenza dell’ex assessore Di Carlo è stata utile sia sul piano generale che su quello locale, anche se purtroppo il confronto con la regione Emilia Romagna è venuto a mancare. Sul piano generale interessante l’approfondimento sul ruolo delle Sgr (società di gestione del risparmio) nelle dismissioni immobiliari e nel piano casa nazionale. Un ruolo che viene definito neutro e di semplice prestazione d’opera, un modo per fare il lavoro sporco che altri non vogliono o non possono fare. In questo senso anche la Cassa Depositi e Prestiti e le reazioni di Borsa sono spesso riecheggiati nella sala. L’attuale consigliere regionale del Lazio ha concluso affermando che le Regioni devono svolgere una funzione centrale e che devono battersi per l’utilizzo del patrimonio esistente.

Molti gli interventi di realtà bolognesi, anche in rappresentanza dei migranti. Tutte hanno sottolineato le difficoltà economiche crescenti, la cassa integrazione in crescita, il riverbero di questo sul diritto alla casa. Il welfare emiliano perde colpi e le soluzioni sembrano peggiori della malattia. Come ha sottolineato Betti dell’Usb nel suo intervento.

L’ultima relatrice istituzionale è stata l’onorevole Motta del PD che ha dovuto riconoscere come vere le critiche avanzate verso il centro sinistra e su come ha governato l’emergenza abitativa, ha ribadito la necessità di un tavolo tecnico per affrontare la situazione e ha chiesto di seguire con attenzione i bilanci comunali ormai assottigliati e non in grado di sfuggire alla logica della monetizzazione del consumo di suolo.

Nelle conclusioni Angelo Fascetti ha comunicato che l’ASIA sarà presente con una propria rappresentanza insieme ai comitati nelle audizioni previste e ha lanciato per mercoledì 6 ottobre una mobilitazione davanti il Ministero del Tesoro per chiedere la convocazione urgente di un tavolo Tremonti/Matteoli sulla moratoria.

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