29 gennaio 2011 – La Repubblica
Sicurezza, nel 2010 reati in calo
Il prefetto Tranfaglia: ma aumentano le manifestazioni di disagio e protesta
Bologna – Come per il 2008 ed il 2009, anche l´anno che si è appena concluso ha registrato un calo dei reati denunciati sul territorio della provincia. Il dato emerge dall´analisi sull´andamento dell´ordine e della sicurezza pubblica illustrata ieri dal prefetto Angelo Tranfaglia. Sono 60.541 i delitti nel 2010, a fronte dei 63.478 del 2009 (meno 4,6%). Un calo che si fa più evidente se si considera il territorio provinciale senza il capoluogo (meno 8,2%), con un totale di 25.156 reati. In città, invece, i delitti sono stati 35.385 (meno 1,9%). «Anche quest´anno continua un andamento positivo – commenta Tranfaglia – nel senso di un decremento delle attività criminose», soprattutto quelle più gravi, seppure inferiore agli anni precedenti (meno 12,2% nel 2008 e meno 9,6% nel 2009). Ci si allontana sempre di più dal picco del 2007: generato dall´indulto e dai nuovi ingressi nella Ue. «Il risultato del 2010 è poi abbastanza soddisfacente – sottolineano in Prefettura – soprattutto se si considera il contesto socio-economico complessivo che appare segnato ancora dagli effetti negativi della crisi». Ma, su questo fronte, ancora una volta la capacità delle imprese bolognesi di «innovare e cogliere le opportunità di cambiamento si è rivelata un´arma vincente». Il rapporto segnala anche l´incremento degli stranieri: 44.164, il 12,3% della popolazione bolognese. Tra crisi e tagli ai bilanci pubblici, rileva sempre la Prefettura, sono aumentate le «manifestazioni di disagio e protesta». In particolare le occupazioni abitative di Asia-Rdb e le mobilitazioni degli studenti. Un capitolo a parte è il crimine organizzato: «Questo non è terreno di radicamento – assicura Tranfaglia – ma di tentativi di infiltrazione senza dubbio». Il prefetto ricorda «la presenza documentata di importanti cosche sia calabresi che campane. Ma questo – precisa – è uno degli elementi su cui è forte l´attenzione delle forze dell´ordine e delle istituzioni locali».