assemblea pubblica
Le ragioni degli inquilini resistenti
La crisi, la precarietà sociale gli scandali della politica e dei politici sul mattone. Contro i regali alla speculazione e alla rendita. Per soluzioni vere all’emergenza abitativa: blocco degli sfratti, case popolari, auto-recupero
Assemblea Pubblica
Venerdi 21 maggio ore 20.00
Casa Popolare Dodi Maracino via Legnano (Quartiere Borgo Panigale)
comunicato stampa 18 maggio 2010 ASIA-RdB
protocollo sfratti: più utile ai proprietari che agli inquilini
L’incontro tenutosi oggi in prefettura sul tema sfratti per morosità, che ha visto la partecipazione dell’amministrazione comunale e provinciale, delle associazioni dei proprietari, delle ooss degli inquilini e rispettive confederazioni, di fondazioni bancarie se da un lato è un ulteriore conferma dell’emergenzialità del problema casa sul nostro territorio, dall’altra è una montagna che ha partorito un topolino.
L’AS.I.A.-RdB non ha sottoscritto il protocollo d’intesa promosso dalla Prefettura di Bologna dal momento che non è uno strumento utile agli inquilini morosi poiché istituzionalizza una pratica già in uso, ovvero il tentativo di ridefinire il canone quando non si è più in grado di pagare quello originario, inoltre così come nel rapporto privato rimane un accordo in cui è necessaria la con sensualità delle parti. Per di più si prevede un ulteriore indebitamento da parte dell’inquilino con istituti di credito per un massimo del 30% del canone per 12 mesi, coperto da un fondo di garanzia a cui concorre pesantemente la Regione Emilia Romagna. Questo vuol dire che si garantisce il credito al proprietario e si ripete il meccanismo che vede fondi pubblici finanziare la speculazione immobiliare, meccanismo già ampiamente utilizzato, come nel caso del fondo locazione e che già ha dimostrato la propria inefficacia. In buona sostanza il protocollo serve solo a garantire entrate sicure ai proprietari di case affittate a inquilini morosi. La misura è, sì, anticrisi ma per i proprietari. I fondi pubblici devono essere investiti per il bene comune, che sul tema casa significa valorizzare e incrementare gli alloggi ERP e in generale gli immobili di proprietà pubblica.
Affrontare il problema sfratti vuol dire impedire che migliaia di famiglie rimangano senza casa, e sostenere chi l’ha già persa. E’ necessaria una moratoria degli sfratti e il reperimento di alloggi temporanei in attesa di politiche abitative strutturali che vedano coinvolte amministrazioni locali e regionali.
intervista ad un attivista di ASIA sull’occupazione della Casa Popolare Dodi Maracino
video manifestazione 13 maggio
13 MAGGIO Bologna
Le ragioni degli inquilini resistenti in Regione
Si è conclusa la manifestazione indetta dalle RdB e da AS.I.A., iniziata con la carovana di auto, pulman, moto e biciclette e confluita nel presidio davanti alla regione per chiedere lavoro, casa e diritti.
L’ASIA a livello regionale rilancia la sua piattaforma: blocco degli sfratti, requisizione delle case sfitte, aumento delle case popolari e garanzie per gli inquilini con il mutuo prima casa. Abbiamo deciso oggi di fare sentire la nostra voce e ragioni in Regione, luogo amministrativo e politico che può e deve intervenire al più presto rispetto all’emergenza abitativa, una delle dinamiche più drammatiche della montante precarietà sociale che sta investendo la nostra regione. Non ci accontenteremo più delle parole, abbiamo bisogno di fatti. Fino ad oggi l’emergenza abitativa è stata trattata come un problema di ordine pubblico (per gli sfratti e le requisizioni popolari di case) questo non ha impedito che si sviluppasse un movimento di latta per la casa anche nella nostra regione. Rilanciamo quindi la mobilitazione attraverso i picchetti anti-sfratto e la difesa degli alloggi requisiti dagli inquilini in emergenza abitativa.
ASSOCIAZIONE INQUILINI E ASSEGNTARI
manifestazione regionale
Dopo un mese di mobilitazione che ha visto protagonisti gli inquilini resistenti con più di venti giorni di tendopoli in piazza Liber Paradisus, e l´occupazione di uno stabile a Borgo Panigale, battezzata Casa Popolare Dodi Maracino, oggi sono numerosi coloro che dichiarano la priorità dell´emergenza abitativa in questo territorio. Come dice il proverbio “meglio tardi che mai”. Alle giuste richieste che vengono anche da settori istituzionali non possono però corrispondere contraddittorie dichiarazioni che cercano di criminalizzare e di isolare coloro che vivono in prima persona il problema e che cerano di dare soluzioni anche con l´autoassegnazione di spazi lasciati vuoti e che spesso vanno incontro al degrado. Le parole però non bastano, bisogna passare ai fatti.
Bisogna ripensare la politica abitativa su scala regionale che è stata portata avanti negli ultimi 15 anni, fatta di liberalizzazione del mercato degli affitti e di svendita del patrimonio pubblico, basti pensare ai 5000 alloggi ERP venduti negli scorsi anni e al trasferimento forzoso degli affitti ERP al “fondo per il sostegno all´affitto” che finanzia direttamente i singoli proprietari privati.
E’ ora che le istituzioni locali, a partire dalla Regione, aprano serie relazioni sindacali con chi è realmente rappresentativo dell´inquilinato e delle sue istanze rivendicative, senza aver paura del confronto, prescindendo dalle simpatie politiche.
Oggi parlare di emergenza abitativa vuol dire parlare di uno degli aspetti della montante precarietà sociale diffusa, resistere a tutto questo vuol dire conquistare garanzie: dalla casa al reddito, dai diritti al sapere.
E´ per questo che come organizzazioni sindacali e popolari il 13 maggio alle ore 10.30 scendiamo in piazza a manifestare sotto la sede della Regione.
PER IL BENE COMUNE CONTRO GLI INTERESSI PRIVATI
ORGANIZZAZIONE E UNITA’ = FORZA POPOLARE
ASSOCIAZIONE INQUILINI E ASSEGNATARI AS.I.A.
BolognaPrendeCasa
blocco degli sfratti-11 maggio Bologna
Ieri è stato bloccato dagli inquilini resistenti uno sfratto nel quartiere san donato oggi invece è stato eseguito uno sfratto in bolognina. L’ASIA è diversi mesi che sta organizzando ormai settimanalmente decine di presidi anti-sfratto per rinviare gli sfratti per morosità. E’ attiva da alcune settinane la CASA POPOLARE Dodi Maracino in via Legnano (quartiere borgo panigale) che ospita decine di famiglie che hanno subito lo sfratto, che avevano come alternativa o vivere in macchina o requisire uno stabile sfitto. La Casa Popolare Dodi Maracino funge quindi come ostello per sopperire all’emergenza abitativa.
Il nostro sindacato è da diverso tempo che ha richiesto un incontro con le amministrazioni locali e regionali per trovare soluzioni adeguate e concrete all’emergenza abitativa, ma fino ad oggi non c’è stata nessuna proposta e incontro da parte delle isituzioni.
La precarietà sociale non è uno slogan e neppure una trovata politica ma una drammatica situzione che coinvolge migliaia di persone nella nostra regione. Dare una possibilità a chi oggi subisce la precarietà sociale vuol dire toglierli dalla condizione di isolamento e questo è stato fino ad oggi il nostro compito come ASIA rispetto agli inquilini che subiscono l’emergenza abitativa.
E’ per questo motivo che l’ASIA assieme alla federazione RdB organizza una manifestazione sotto la regione questo giovedi 13 maggio per chiedere diritti, casa e lavoro.
foto presidio contro consolato grecia
Ancora sfratti, ancora silenzi
Comunicato stampa 7 maggio 2010
Ancora una volta viene trattata l’emergenza sociale come un problema di ordine pubblico, si sfratta, utilizzando ingenti forze dell’ordine una famiglia di operai che per colpa della crisi non riesce a sostenere un affitto sul mercato privato. Accanto a questo abbiamo un sistema dell’assistenza sociale ormai al collasso, travolto da migliaia di persone con il problema della casa e del lavoro. L’assistenza sociale non è in grado di dare risposte poiché le istituzioni locali e regionali non sono ancora intervenute con proposte concrete sull’emergenza abitativa, le uniche voci che sentiamo sono promesse e una criminalizzazione della precarietà sociale. Si colpiscono i bambini degli inquilini dell’ACER morosi, negandogli stato sociale: come nel caso dei centri estivi promossi dal Comune.
Tutto questo è paradossale di fronte alle cronache che riportano dei diversi scandali legati agli affitti di politici e sindacalisti vari, cosi come vengono tutelati gli interessi degli speculatori e di chi vive sulla rendita, per loro ovviamente il trattamento è ben diverso. Si proclamano campagne contro i graffiti, quando mancano le case.
A tutt’oggi non sono ancora previsti incontri ufficiali tra le organizzazioni del movimento di lotta per la casa e le amministrazioni locali e regionali, questo rifiuto del dialogo è unilaterale, e aggrava le problematicità legate all’emergenza abitativa.
La crisi porta disperazione ma può portare anche rabbia come le immagini che ci vengono in questi giorni dalla Grecia.
ASIA-RdB