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Ancora sfratti, ancora silenzi

7 Maggio 2010

Comunicato stampa 7 maggio 2010

Ancora una volta viene trattata l’emergenza sociale come un problema di ordine pubblico, si sfratta, utilizzando ingenti forze dell’ordine una famiglia di operai che per colpa della crisi non riesce a sostenere un affitto sul mercato privato. Accanto a questo abbiamo un sistema dell’assistenza sociale ormai al collasso, travolto da migliaia di persone con il problema della casa e del lavoro. L’assistenza sociale non è in grado di dare risposte poiché le istituzioni locali e regionali non sono ancora intervenute con proposte concrete sull’emergenza abitativa, le uniche voci che sentiamo sono promesse e una criminalizzazione della precarietà sociale. Si colpiscono i bambini degli inquilini dell’ACER morosi, negandogli stato sociale: come nel caso dei centri estivi promossi dal Comune.
Tutto questo è paradossale di fronte alle cronache che riportano dei diversi scandali legati agli affitti di politici e sindacalisti vari, cosi come vengono tutelati gli interessi degli speculatori e di chi vive sulla rendita, per loro ovviamente il trattamento è ben diverso. Si proclamano campagne contro i graffiti, quando mancano le case.
A tutt’oggi non sono ancora previsti incontri ufficiali tra le organizzazioni del movimento di lotta per la casa e le amministrazioni locali e regionali, questo rifiuto del dialogo è unilaterale, e aggrava le problematicità legate all’emergenza abitativa.
La crisi porta disperazione ma può portare anche rabbia come le immagini che ci vengono in questi giorni dalla Grecia.

ASIA-RdB

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