Bologna Prende Casa senza se e senza ma
Fino a poco tempo fa si pensava all’Emilia come a un’isola felice, dove esisteva un modello socio-economico capace di svilupparsi e di mantenere intatte finalità solidaristiche. Il modello emiliano, andato in crisi alla fine degli anni 80 ed esploso alla meta degli anni 2000, pur presentando contraddizioni, riusciva a sostenere le criticità. Oggi i processi di crisi e il disfacimento di quel modello portano il territorio bolognese ed emiliano a doversi confrontare con drammatiche situazioni, vissute solo immediatamente dopo la fine della II Guerra Mondiale. Il numero delle aziende in crisi è in rapido aumento, dal settore industriale a quello dei servizi. La crisi in atto ha portato nell’ultimo anno a una notevole contrazione dei salari. Il quadro già allarmante subirà un peggioramento nelle prossime settimane, a causa della fine degli ammortizzatori sociali. Questo aumenterà il precariato fino ad arrivare a vere e proprie sacche di disoccupazione strutturale, 60.000 a Bologna, fenomeno inedito in questa regione.
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DISOCCUPATI – Crollo delle assunzioni: di oltre il 20 per cento rispetto al 2008 in provincia di Bologna, mentre il lavoro dipendente a tempo indeterminato è passato da un 26,29 per cento dell’anno scorso al 15,7 per cento degli avviamenti nei dodici mesi seguenti. La disoccupazione, a 47.918 unità a gennaio, è arrivata a 56.151 nel bolognese a settembre e si prevedono i 60.000 per la fine dell’anno.
Da il corriere della sera Bologna 29 dicembre 2009
Sgomberato dalla polizia un nucleo di dieci romeni da uno stabile in via Larga 35. Una donna è stata arrestata.
29 dicembre 2009 – 17:01
Nella giornata di ieri è stato sgomberato uno stabile in via Larga 35. L’edificio era stato occupato da una decina di persone di nazionalità romena che vi avevano trovato riparo dal freddo intenso delle ultime giornate. Tra gli occupanti c’erano anche due minori, una quindicenne ed una bimba di appena 16 mesi, che verranno prese in carico dai servizi sociali. Per quanto riguarda le altre persone sono state tutte denunciate mentre una di esse, una donna, è stata arrestata poichè già sottoposta ad un provvedimento di custodia. Lo sgombero è avvenuto su richiesta della proprietà.
da ZIC.IT
Era necessaria Nomisma per scoprire che a Bologna c’è una grave emergenza abitativa?
da zic, www.zic.it
Convegni, studi, rapporti, il Comune prosegue nella strada della fumosità per quanto riguarda gli interventi sulla casa. Chi ha attende un alloggio vuole cose concrete.
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16 dic. – Dal 1991 a oggi i prezzi delle case sono aumentati del 90%, gli affitti del 75%. Nello stesso periodo i redditi delle famiglie bolognesi sono saliti solo del 18%. Basterebbero questi numeri per capire la tendenza segnalata dallo studio di Nomisma, commissionato dal Comune di Bologna.
Secondo la ricerca, infatti, il 75% degli appartamenti in locazione sotto le due torri pesano per il 30% e oltre sui redditi dei nuclei familiari dei residenti. é questa la soglia oltre la quale Nomisma comincia a considerarli insostenibili. Stessi problemi per il 50% dei titolari di un mutuo che acquistano una casa.
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Non andranno a processo i quarantuno attivisti per il diritto alla casa che il 10 ottobre 2006, al circolo Arci “La fattoria” al Pilastro, contestarono, in occasione di un’assemblea pubblica sul tema dell’edilizia residenziale, l’allora assessore alla Casa Virginio Merola (Pd) e il Presidente di Quartiere Riccardo Malagoli (allora in quota Prc). La mattina stessa erano stati sgomberati manu militari sei appartamenti Acer occupati.
Il gup ha disposto ieri il non luogo a procedere, prosciogliendo al termine dell’udienza preliminare tutti gli imputati, ai tempi attivi nei collettivi Mao, Passepartout e Rete Universitaria. Cade così, e per l’ennesima volta, il ‘teorema’ accusatorio del “pm dell’eversione” Paolo Giovagnoli (ora procuratore capo a Rimini) più volte applicato a Bologna nei confronti degli attivisti dell’autorganizzazione sociale.
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5 dicembre 2009 – Il Resto del Carlino
SOS CASA
Presidio e blocchi del traffico contro 2.500 sfratti in arrivo
Bologna – IN OCCASIONE della giornata nazionale per il blocco degli sfratti (e all’indomani dell’allarme della Caritas che non esclude il rischio di ribellioni a fronte del problema casa sotto le Due torri) il sindacato inquilini delle Rdb, Asia, ha organizzato ieri un presidio sotto la prefettura con inquilini e attivisti di Bologna Prende Casa’. La mobilitazione, informa una nota del sindacati, «è proseguita attraverso un blocco del traffico nel centro cittadino. Era stato chiesto un incontro con il prefetto, richiesta alla quale non c’è stata risposta», fa sapere Lidia Triossi di Asia. La stessa Triossi ricorda che «a Bologna ci sono più di 2.500 sfratti già passati in giudicato e che presto saranno eseguiti, c’è stato in soli 10 mesi un aumento del 50% degli sfratti per morosità. Questa emergenza è ormai riconosciuta da diverse figure che vanno dall’amministrazione comunale alla Caritas». Dunque, «per risolvere questa situazione è necessario che tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali lavorino di concerto per arrestare l’emergenza e per rimettere al centro un nuovo piano casa popolare». Asia rilancia «una mobilitazione unitaria» di lavoratori, precari, disoccupati e inquilini per sabato 19 dicembre, ribattezzata dalle Rdb «giornata cittadina contro la crisi».
5 dicembre 2009 – Corriere di Bologna
La protesta
Casa e sfratti, le Rdb fermano il traffico
Bologna – In occasione della giornata nazionale per il blocco degli sfratti (e all’indomani dell’allarme della Caritas che non esclude il rischio di ribellioni a fronte del problema casa sotto le Due torri) il sindacato inquilini delle Rdb, Asia, ha organizzato ieri un presidio sotto la prefettura con inquilini e attivisti di Bologna Prende Casa. La mobilitazione, informa una nota del sindacati, «è proseguita attraverso un blocco del traffico nel centro cittadino». «Era stato chiesto un incontro con il Prefetto, richiesta alla quale non c’è stata risposta», ha fatto sapere Lidia Triossi di Asia.
La stessa Triossi ha ricordato che «a Bologna ci sono più di 2.500 sfratti già passati in giudicato e che presto saranno eseguiti, c’è stato in soli 10 mesi un aumento del 50 per cento degli sfratti per morosità». Dunque, «per risolvere questa situazione è necessario che tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali lavorino di concerto per arrestare l’emergenza e per rimettere al centro un nuovo piano casa popolare». Asia rivendica anche l’utilità dei picchetti anti-sfratto e rilancia «una mobilitazione unitaria» di lavoratori, precari, disoccupati e inquilini per sabato 19 dicembre, ribattezzata dalle Rdb «giornata cittadina contro la crisi».
da L’informazione di Bologna, 25 novembre 2009
Monolocali Erp per chi aspetta la casa popolare
Sfratti, pronti dodici alloggi temporanei
Monolocali di edilizia residenziale pubblica (Erp) per accogliere gli sfrattati.
Sulla scia del caso di Said e della sua famiglia, che ha provocato la settimana scorsi il blitz di Asia-Rdb in Consiglio comunale (alcuni militanti salirono per protesta su un tetto di Palazzo D’Accursio), il Comune di Bologna vara una soluzione per le famiglie sfrattate dai loro appartamenti nel privato ma già in graduatoria per una casa popolare. Una situazione che coinvolge una ventina di casi in città e a cui adesso l’amministrazione tenta di porre riparo. Il progetto è stato chiamato “Da casa a casa” ed è stato licenziato ieri dall’esecutivo municipale su proposta dell’assessore comunale alla casa, Milena Naldi. In pratica, l’amministrazione mette a disposizione 12 monolocali da meno di 28 metri quadrati ciascuno per gli sfrattati che sono già nella graduatoria Erp: una sistemazione provvisoria per al massimo sei mesi (pagando un normale affitto Erp) in attesa di entrare nell’alloggio popolare vero e proprio.
La delibera è stata illustrata da Naldi a conclusione della riunione di giunta.
Oggi un gruppo di studenti dell’ Onda si è auto-assegnato un appartamento.
Non si tratta di un appartamento qualunque, ma di una casa di proprietà di Ca’ Foscari… UNA CASA LASCIATA VUOTA DA ANNI!
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