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Archivio per la categoria ‘Documenti’

W la lotta dei giovani e dei lavoratori tunisini e algerini

12 Gennaio 2011 Commenti chiusi

PANE LAVORO E LIBERTA’
CONTRO I GOVERNI CORROTTI E FILO-COLONIALISTI TUNISINI E ALGERINI

In Algeria e in Tunisia è esplosa la rivolta. Il tentativo dei governi e dei padroni di far pagare il costo della crisi sugli strati più poveri della popolazione e su un’ intera generazione che si vede privata del proprio futuro, si scontra con la resistenza dei popoli anche nei paesi del Maghreb.
Dopo anni di rapina delle risorse dei propri paesi, di immigrazione e umiliazione, di fronte all’ennesimo aumento dei generi di prima necessità e alla disoccupazione dilagante, i popoli algerino e tunisino hanno detto basta.
La loro rivolta ci appartiene perché nasce dallo stesso bisogno di rispondere alla crisi dei padroni con chiare e precise rivendicazioni che pretendono PANE, LAVORO E LIBERTA’, per una Tunisia e Algeria democratica e popolare.

Un grido di rabbia contro questo sistema di ingiustizie e privazioni che ci vede costretti a lasciare le nostre case, a farci sfruttare e vivere in mezzo a una strada si sta sollevando da tutto il mediterraneo. Questo grido entra e si rafforza nelle nostre città nelle quali la ricchezza e il benessere sembra sempre più appartenere a pochi privilegiati. C’è una generazione di precari, cassaintegrati, disoccupati che ormai non ne può più ed è pronta a mettersi in gioco e a lottare per rivendicare il proprio diritto a un futuro migliore.

CASA REDDITO DIRITTI X TUTTI/E
PERCHE’ IL FUTURO CI APPARTIENE

Bologna Prende Casa

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sciopero generale!

28 Dicembre 2010 Commenti chiusi

COMUNICATO STAMPA
USB VERSO LO SCIOPERO GENERALE
ALL’ACCORDO FIAT RISPONDIAMO NO

L’Esecutivo nazionale confederale USB, riunitosi oggi a Roma, ha valutato attentamente quanto sta accadendo nel paese, dalla sottoscrizione dell’accordo di Mirafiori alle mobilitazioni studentesche, ed ha deciso di avviare il più ampio confronto con le organizzazioni sindacali conflittuali e con le componenti sociali in lotta al fine di promuovere forti mobilitazioni, fino alla effettuazione di uno sciopero generale e generalizzato da tenersi nel mese di febbraio 2011.
L’Esecutivo nazionale USB, pur dando un giudizio fortemente negativo e di illegittimità sulle consultazioni convocate solo quando richieste dalla controparte padronale e quando i lavoratori sono chiamati ad esprimersi con la “pistola puntata alla testa”, ha deciso di promuovere il NO al referendum sull’accordo Fiat Mirafiori.

L’Esecutivo nazionale USB ha pertanto demandato alla propria struttura USB
Fiat Mirafiori di valutare la possibilità di costituirsi in Comitato per il
NO che intervenga anche formalmente nella fase referendaria.

Roma, 28 dicembre 2010

Unione Sindacale di Base

00185 Roma, V.le Castro Pretorio 116 – web: http://www.usb.it
http://www.usb.it/
e-mail: usb@usb.it

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il regalo del governo x natale

23 Dicembre 2010 Commenti chiusi

L’emergenza abitativa non esiste: cancellata nel decreto del Milleproroghe la proroga degli sfratti, ignorata la richiesta di moratoria.

Per il Governo la questione casa risulta talmente marginale da “dimenticare” nel Milleproroghe la reiterazione della tutela negli sfratti per le cosiddette categorie protette. La coperta che era già corta viene tolta definitivamente e migliaia di nuclei familiari vengono lasciati alle prese con i provvedimenti di rilascio.
I movimenti per il diritto all’abitare e l’inquilinato colpito dalle dismissioni hanno chiesto ripetutamente una moratoria generalizzata, che coprisse anche gli sfratti per morosità
Se aggiungiamo le difficoltà in cui versano coloro che non riescono a pagare i mutui e sono a rischio pignoramento il quadro è ancora più che fosco.
Eppure non si investe più un soldo nell’edilizia residenziale pubblica e si continua a filosofeggiare intorno all’housing sociale e alle nuove proposte edilizie regionali. La sensazione forte è che si voglia approfondire talmente l’emergenza da poter giustificare ogni scempio immobiliare e una nuova forte cementificazione, da sostenere con le necessità di far ripartire il comparto edilizio e dare risposte abitative a soggetti solvibili ma non più in grado di sopportare i costi attuali degli affitti e dei mutui.
Anche l’ottava commissione della camera che ieri ha approvato all’unanimità una risoluzione sul tema in oggetto, fa un passo indietro sulla moratoria, perfettamente in linea con i voleri del governo Berlusconi.
È chiaro che il partito dei costruttori è molto forte, da oggi vanta un nuovo amico con l’arrivo di Smedile, e la rendita fondiaria sta organizzandosi per un’operazione in grande stile a partire dalle leggi regionali in approvazione o approvate, in perfetto assetto bipartisan. Contro questo potentato, di cui sono parte anche gli Enti privatizzati, non si può mollare.
Rilanciamo da subito la necessità di una moratoria su sfratti, sgomberi, insolvenze, pignoramenti, vendite a terzi degli alloggi in dismissione e/o cartolarizzati. Come movimenti e come sindacati degli inquilini dobbiamo rigettare questa logica che cancellando bonus per gli affitti e tutele lascia tutti e tutte in balìa di un mercato drogato e imbarbarito. Ci sono migliaia di alloggi vuoti, di aree ed edifici da recuperare, di strutture da destinare al riuso in funzione dell’emergenza casa come le caserme o altro patrimonio demaniale. Fermiamo il consumo di suolo e usiamo ciò che già è costruito, a partire dal patrimonio degli Enti.

Associazione Inquilini e Assegnatari
AS.I.A.– USB

bologna.asia@usb.it

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Due parole sul 14 dicembre a Roma

19 Dicembre 2010 Commenti chiusi

Il 14 dicembre è stata una giornata storica. Dopo anni di passività e rassegnazione, migliaia di giovani hanno deciso di riprendere in mano il loro futuro e sono scesi in piazza per sfiduciare questo e tutti i governi che negli anni hanno contribuito alla sottrazione sistematica dei diritti sociali.

Scendere in piazza quel giorno era, per noi studenti, una scelta obbligata. Non inserire la lotta al ddl Gelmini in un quadro più ampio avrebbe, infatti, portato il movimento a compiere gli stessi errori fatti durante l’Onda del 2008 in quanto solo l’ampliamento dello spettro di azione, trascendendo dal singolo atto legislativo, può portare ad un reale cambiamento.

Alla manifestazione c’erano più di 100.000 persone e, per quanto politici e sedicenti intellettuali (la lettera di Saviano è esemplificativa)abbiano condaannato fermamente gli scontri di Roma riducendoli all’azione di provocatori, infiltrati e teppisti, noi sappiamo che la realtà è molto diversa.Eravamo in quella piazza. Eravamo dietro quegli scudi. Eravamo con il casco in testa a pretendere un futuro che ci stanno togliendo giorno dopo giorno. E ricordiamo benissimo che, ogni volta che in tantissimi siamo tornati alla carica in via del Corso e ogni volta che le camionette sono arretrate, tutta Piazza del Popolo ha applaudito. Applaudiva chi non era in prima fila, chi era sul Pincio a guardare, chi era arrampicato sull’obelisco: ognuno sentiva come suo quel momento.
Non siamo “esperti della rivolta” o “ultras del caos” come hanno voluto definirci, ma nemmeno sprovveduti ragazzini nelle mani di cattivi maestri. Siamo semplicemente le migliaia di precari che lavorano in ristoranti e call center per quattro spiccioli, gli operai in cassa integrazione, gli studenti che pagano sempre più tasse ed hanno sempre minor accesso al diritto allo studio, i laureati senza un lavoro obbligati a mesi di tirocini totalmente gratuiti presentatici come opportunità di formazione e che sono solo un’altra forma di sfruttamento. Se però tutte queste figure vogliono essere racchiuse dalla sigla black-block, ebbene si, eravamo tutti black-block.

Hanno fatto passare gli scontri come uno sfogo di violenza ingiustificata, ma non è così. La rabbia derivava dalla constatazione che, nonostante proteste e mobilitazioni, le nostre richieste continuavano ad essere ignorate e che la piazza, unica vera realtà rappresentativa delle nostre necessità, veniva militarizzata, rinchiusa, repressa.

Durante la giornata molti sono stati i fermi e gli arresti e, ad oggi, 22 degli arrestati sono a piede libero ed uno è agli arresti domiciliari. Benché la legittimità degli arresti sia stata confermata e le udienze siano state fissate per il mese di febbraio Maroni ha dichiarato di non condividere questa decisione. Il ministro ha, infatti, dichiarato che avrebbero dovuto rimanere in stato di fermo fino alla fine della discussione sul ddl 1905 per impedire la reiterazione del reato. Ricordiamo a Maroni e agli altri che nelle settimane precedenti al 14 dicembre in tutta Italia si è assistito ad una mobilitazione radicale e diffusa e che, a fronte di 23 compagni arrestati, fuori ne sarebbero comunque rimasti migliaia che non hanno esaurito le loro energie e la loro rabbia a Piazza del Popolo.

Abbiamo smesso di essere spettatori, pretendiamo di essere protagonisti!

Questo è solo l’inizio!

I diritti non si meritano, si conquistano!

Red Net

Rete delle Realtà Autorganizzate Universitarie

www.red-net.it

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La vostra crisi non è la nostra crisi

13 Dicembre 2010 Commenti chiusi

Dopo settimane di mobilitazione e di lotte che ci hanno visti protagonisti in centinaia di piazze, non solo contro il ddl Gelmini ma anche a sostegno delle lotte di lavoratori, precari e migranti che non vogliono pagare gli effetti della crisi, il movimento del mondo della formazione e, in particolare il movimento studentesco, si trovano davanti la sfida dell’indipendenza politica e organizzativa. L’abbiamo urlato nei nostri slogan che “non siamo rappresentabili” ora questa autonomia da una cordata di politicanti antiberlusconiani di convenienza dobbiamo praticarla. La crisi di governo sta arrivando ad un momento cruciale, il 14 dicembre si vota la fiducia al governo. Dopo mesi in cui, protagonista dello scenario politico è stato lo scontro interno alla maggioranza, mentre nel paese crescevano le tensioni e le proteste di fronte agli effetti di una crisi economica che sta scuotendo l’intero sistema economico e politico dominante, dobbiamo rimettere al centro le prospettive per il superamento dell’attuale stato di cose.
Non è solo contro il governo Berlusconi che ci siamo mobilitati in questi settimane, ma contro un intero mondo della politica e di poteri forti che ci vogliono rubare il futuro e la possibilità di pretenderne uno diverso, non da precari ne da sfruttati. Non può essere quindi la sola data del 14 “la NOSTRA data”.
La situazione di oggettiva difficoltà del governo non è stata determinata, in gran parte dalla nostra mobilitazione ma da uno scontro tra poteri forti, i quali abbandonata la barca che affonda per passare ai principali partiti di opposizione si candidano ancora una volta a essere i detentori del futuro di questo paese.
L’unica via di uscita per le lotte e per i movimenti è quella di continuare a costruire iniziative, momenti di discussione, strutturazione e unificazione delle lotte indipendenti, per trasformare la crisi politica in corso in spazi per un’alternativa allo sviluppo capitalista.

Compagni/e universitari di Bologna

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nuovo numero Bologna Prende

5 Novembre 2010 Commenti chiusi

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EMERGENZA AFFITTI A BOLOGNA: INCHIESTA VIDEO DI CURRENT

8 Novembre 2009 Commenti chiusi

Sempre più italiani non possono pagare l’affitto o un mutuo. La crisi e il calo dei redditi incrementano una condizione di sofferenza economica che conduce alla crescita del numero degli sfratti.

Guardate la puntata di Current tv:

http://current.com/items/91246384_emergenza-affitti.htm

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apre il secondo sportello di ASIA-RdB a Bologna

17 Settembre 2009 Commenti chiusi

ASSOCIAZIONE INQUILINI ASSEGNATATI

Via Monterumici 36/10

apertura: mercoledì ore 16-19

Via Serra 2/g

apertura: giovedì ore 16-19

Per info e contatti: tel: 051/389524 cell: 3409892393 e-mail: info@bologna.asia.rdbcub.it

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la montagna ha partorito un topolino

10 Settembre 2009 Commenti chiusi

Comunicato stampa-10 settembre Bologna

Le soluzioni del Comune all’emergenza abitativa

Si è tenuto l’incontro del tavolo tecnico per la discussione dei regolamenti per l’edilizia popolare, a cui hanno partecipato le parti sociali e il Comune di Bologna nelle vesti dell’Ufficio Casa.
E’ stato presentato il progetto di integrazione al fondo locazione proposto dall’amministrazione comunale.
Questa manovra prevede lo stanziamento di 163 mila euro che andranno ad aumentare fino ad un massimo di 230 mila euro, per creare un fondo locazione straordinario rivolto ai soggetti sociali colpiti dalla crisi.
Questa manovra dovrebbe interessare circa 80 nuclei familiari, che dovrebbero ricevere un contributo pari a 5 mensilità, contributo una tantum non rinnovabile negli anni successivi.

Di fronte ad una crisi che sta investendo prepotentemente il territorio, estendendo l’emergenza abitativa, non si interviene strutturalmente per risolvere la situazione. Vi è un aumento esponenziale degli sfratti da 1500 in luglio si è passati ai 2000 di settembre. Ancora una volta si utilizzano fondi pubblici per continuare ad ingrossare il sistema della rendita, utilizzando l’inquilinato come tramite. Non si vuole investire nell’edilizia pubblica residenziale, l’unica soluzione per contrastare l’emergenza abitativa. L’incremento dell’ edilizia pubblica residenziale non è perseguibile solamente tramite la costruzione di nuovi stabili ma anche attraverso la requisizione e l’utilizzo di patrimonio privato sfitto. E’ necessario ripensare l’investimento pubblico, che rimane l’unica garanzia per la collettività.

ASIA-RdB Bologna

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sul sindacalismo metropolitano a Bologna

30 Agosto 2009 Commenti chiusi

le sue sperimentazioni il caso Bologna

E’ ormai da diverso tempo che si è aperta la discussione in merito al sindacalismo metropolitano, diventando uno dei punti qualificanti su cui si è costruita l’assemblea nazionale della CUB di Riccione.

Il sindacalismo metropolitano vuole essere la capacità di una struttura sindacale di intervenire e organizzare le fasce popolari partendo dai territori, andando a integrare la pratica sindacale sui posti di lavoro. Questo non è una novità se si considera la storia del sindacalismo, che ha sempre oscillato tra il piano territoriale e quello aziendale. Tuttavia non va confuso con le Camere del Lavoro, che avevano come base di partenza la sommatoria delle diverse categorie d’azienda, cosi come non è una moderna associazione di consumatori.
Il sindacalismo metropolitano si rivolge in due direttive: da una parte creando organizzazione e conflitto rispetto al reddito indiretto (servizi, casa, diritti civili, ecc…) dall’altra creando uno spazio organizzativo e rivendicativo per fasce di lavoratori che non possono essere inquadrati a livello aziendale, vuoi per la tipologia contrattuale, o per la mansione di lavoro. Più in generale pensa a forme di intervento che sappiano coniugare i diversi aspetti aziendali con quelli territoriali.

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