ASSEMBLEA PUBBLICA 18 GIUNGNO ORE 21.00
CASA POPOLARE DODI MARACINO
PRESENTAZIONE PROGETTO SIM XM24
SCUOLA DI ITALIANO MIGRANTI
La SIM XM24 è una scuola autogestita e gratuita, che offre corsi di lingua italiana all’interno della Bolognina, zona con forte presenza di residenti migranti.
La scuola, che organizza lezioni quotidiane e numerose altre iniziative, unisce al percorso linguistico un percorso politico, sia perché si oppone alle leggi razziste dello stato in materia di immigrazione, sia perché concepisce il percorso di apprendimento della lingua come intrinsecamente politico, in quanto strumento di emancipazione e socializzazione all’interno di una realtà escludente.
Chiamiamo la scuola di italiano con e non per migranti, per rimarcare l’idea del mutuo apprendimento e dell’orizzontalità delle lezioni, nell’interno così di superare la rigida distinzione tra insegnanti e allievi, per un vero protagonismo di questi ultimi.
Crediamo che la lingua, in quanto veicolo di espressione e autodefinizione, sia un tassello chiave all’interno del binomio oppressione-liberazione, cosi come lo sono il lavoro o la salute. A partire da ciò consideriamo necessario legale le nostre istanze ad altre lotte, come quella per il diritto alla casa.
Ci troviamo a parlarne insieme ad ASIA venerdi 18 giungo in un’assemblea aperta al quartiere alle ore 21.00 presso la CASA POPOLARE DODI MARACINO via legnano 2, Borgo Panigale
SIM XM24
Inquilini Resistenti
Oggi (giovedì 17 giugno) gli Inquilini resistenti, sostenuti da ASIA-USB e Bologna Prende Casa e hanno occupato gli uffici di Enel in via Darwin. É dall’ 11 di giugno che le persone che abitano nello stabile di via Legnano sono senza energia elettrica dopo che il comune ha chiuso la fornitura.
La richiesta degli Inquilini Resistenti è l’apertura di un contratto, con lo scopo di avere accesso a un diritto fondamentale e di pagare l’elettricità di cui hanno usufruito dal 25 aprile, giorno in cui è iniziata la requisizione dello stabile vuoto.
Ancora una volta l’Amministrazione non ha voluto affrontare il problema abitativo, non accettando la richiesta di incontro avanzata dagli Inquilini per discutere della possibilità di riallacciare l’energia neanche sotto la richiesta dei dirigenti di Enel.
Gli Inquilini Resistenti chiedono il rilancio dei beni comuni e una politica che parli di diritto alla casa, al lavoro, al reddito. Siamo in una città sorda di fronte alle migliaia di lavoratori in difficoltà, e molto spesso questi problemi vengono affrontati solamente come questioni di ordine pubblico. Gli inquilini della casa Popolare Dodi Maracino continueranno nei prossimi giorni a chiedere l’allaccio dell’energia e soluzioni per il problema abitativo.
Ora sembra più che necessario dare continuità al lavoro iniziato a Firenze con “Abitare nella crisi”. Gli sgomberi prima a Pisa e poi a Cosenza ci dicono che dobbiamo muoverci e presto, per impedire nuove iniziative poliziesche e per chiedere una moratoria generalizzata degli sfratti e degli sgomberi, delle dismissioni e delle cartolarizzazioni.
Ciò che è accaduto nel giro di tre settimane in due luoghi diversi e distanti della penisola, usa lo stesso linguaggio che abbiamo visto allo Zen di Palermo o al quale assistiamo a Roma con migliaia di famiglie (30mila) a rischio perchè non in grado di opzionare l’alloggio messo in vendita. Ora anche coloro che vivono in alloggi del Demanio corrono lo stesso rischio, o comprano o vengono sfrattati, oltretutto anche Bologna rischia un imminente intervento contro l’ultima occupazione abitativa in piedi da più di un mese.
Migliaia di “occupanti senza titolo” stanno resistendo in varie forme dentro la crisi per mantenersi un alloggio, un tetto. Per non perdere la dignità.
Migranti, studenti, precari, nuclei monoreddito, anziani, lavoratori dipendenti e partite iva, popolo invisibile e sommerso, con un futuro assolutamente e drammaticamente compromesso, provano ad organizzarsi dal basso per far valere i propri diritti, sottrarre alla rendita e alla speculazione edifici e aree non utilizzate, impedire un consumo di suolo insensato e inutile, contrastare piani edilizi e urbanistici finalizzati a far sopravvivere costruttori e banche, promuovere la difesa dei beni comuni e del ruolo pubblico nell’edilizia residenziale.
Reclamiamo in questo tempo di crisi economica sempre più profonda, dunque, un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica, ripartiamo dall’attacco che ci stanno portando e rispondiamo autoconvocandoci a Roma per sabato 3 luglio per una riunione di “Abitare nella crisi” che prepari il terreno ad una nuova e più forte mobilitazione generale in autunno: una giornata di sciopero e di lotta generalizzata per il diritto all’abitare e al reddito, una giornata della rabbia e della ribellione precaria.
Proponiamo anche una prima risposta agli sgomberi con un’iniziativa nazionale decentrata con data da decidere che da Pisa a Cosenza, da Palermo ad Alessandria a Roma, mandi un segnale forte al governo e alle prefetture.
Roma, 7 giugno 2010 Movimenti per il diritto all’abitare
Blocchi Precari Metropolitani, Coordinamento cittadino di lotta per la casa
Oggi è stata tagliata la corrente elettrica alla casa popolare “Dodi Maracino”. Si tenta così di fiaccare la resistenza di coloro che si oppongono a una logica che vede esclusivamente i settori popolari pagare questa crisi.. Ci si nasconde dietro la difesa della legalità che in questo paese sta dimostrando essere al servizio di che specula, di chi ruba miliardi e di chi non rispetta i minimi diritti sociali. Probabilmente dopo la visita di ieri dei tecnici dell’ASL, che hanno verificato che non sussistono motivazioni igienico-sanitarie per richiedere lo sgombero, si è pensato di crearne ad hoc. Risulta chiaro che non c’è nessuna preoccupazione per la tutela delle famiglie che sono costrette a vivere in occupazione. Gli inquilini resistenti chiederanno a questo punto un nuovo allaccio alla rete elettrica, disposti a pagare le bollette. Invitiamo tutta la cittadinanza a inviare lettere di protesta in merito al taglio della corrente elettrica a Comune ed ENEL e a sostenere le mobilitazioni in difesa della casa popolare “Dodi Maracino”.

ore 10.00 mercoledi 9 giugno via Bergamini n.1 Bologna
Ogni giorno assistiamo agli effetti dell’emergenza abitativa, degli sfratti, della mancanza di case popolari. Le amministrazioni non hanno mezzi per dare soluzioni ai lavoratori e a chi subisce questa crisi.
Questo è il risultato di anni di politiche a favore dei grandi proprietari di casa e degli speculatori. Mentre ai lavoratori si fanno pagare gli effetti della crisi, i padroni si assicurano continui guadagni grazie alla rendita e alla totale liberalizzazione del mercato degli alloggi.
Per denunciare questa situazione di emergenza e chi ha un ruolo diretto nella rendita l’ASIA chiama una conferenza stampa mercoledì 9 giugno in via Bergamini 1 alle ore 10:00 .
In questo scantinato ci abita una ragazza con il proprio bambino, e mercoledì sarà il primo accesso dell’ufficiale giudiziario per eseguire lo sfratto. L’impossibilità di sostenere un affitto a Bologna crea una precarietà diffusa, come dover affittare uno spazio non abitabile e non dignitoso.
L’ASIA e gli inquilini resistenti portano avanti il diritto all’abitare contro gli interessi privati degli speculatori.
ASIA-USB
La crisi provoca: disoccupazione, precarietà, emergenza abitativa.
La crisi viene fatta pagare ai lavoratori, mentre banche e speculatori continuano a fare profitti.
La politica assiste muta a tutto questo, o addirittura è complice di questa situazione.
Migliaia sono oggi a Bologna le famiglie che subiscono l’emergenza abitativa schiacciate da affitti e mutui impossibili, e da una cronica mancanza di case popolari. Oggi nella sola Bologna ci sono 3000 sfratti per morosità. Il tanto sbandierato blocco degli sfratti siglato poche settimane fa in realtà non è altro che un’operazione di immagine che al massimo potrà garantire ai proprietari privati degli incassi. E’ per questo che decine di famiglie hanno deciso di requisire le ex-scuole Mazzini, ribattezzate “casa popolare Dodi Maracino”. Oggi si parla tanto di democrazia e legalità. Per noi legalità è il diritto all’istruzione, alla sanità pubblica, alla casa, al lavoro. Vogliono criminalizzare chi resiste, chi cerca di organizzarsi per ottenere diritti, o più semplicemente chi subisce la precarietà sociale.
Lasciare uno stabile vuoto per tre anni è la vera illegalità, requisirlo e darlo alla collettività è un atto per il quartiere e non contro di esso.
Contro la precarietà sociale
Blocco degli sfratti
Più case popolari
Gli inquilini resistenti della Casa popolare Dodi Maracino
FREEDOM FLOTILLA: MASSACRO ISRAELIANO NELLE ACQUE INTERNAZIONALI
Le 6 navi della Freedom Flotilla sono state attaccate dagli Israeliani verso le 5 di questa mattina. Il corrispondente di Al Jazeera riferisce di 16 morti e decine di feriti fra i passeggeri.
Gli squadroni della morte di Tel Aviv hanno assaltato le navi, che si trovavano a 150 chilometri dalla costa. Le navi sono state dirottate verso il porto israeliano di Haifa, anziché verso quello di Ashdod, originariamente previsto, perché i giornalisti in attesa non vedano quello che è accaduto.
Invitiamo tutte e tutti a scendere in piazza oggi stesso, in ogni città, per protestare contro lo Stato criminale di Israele e i governi complici, in solidarietà con gli attivisti internazionali sequestrati e con il popolo palestinese. A Bologna l’appuntamento è per le 17.00 in Piazza Nettuno
comitato palestina bologna
La priorità del PD a Bologna: lo sgombero della Casa Popolare Dodi Maracino
Inutile domandarsi perché il PD ha consegnato l’Italia a Berlusconi
Inutile domandarsi perché il PD perde percentuali di voto ad ogni elezione
Inutile domandarsi perché il sindaco del PD a Bologna si è dovuto
dimettere
Se la priorità è chiedere lo sgombero della Casa Popolare Dodi Maracino,
attaccando inquilini che resistono alla precarietà sociale li invitiamo a
non girare bendati per i quartieri quando vogliono monitorarli.
Esistono problemi macroscopici che stanno colpendo la nostra regione e
città, primo fra questi il reddito, vero motore delle tensioni sociali.
Sarebbe utile che le forze politiche cominciassero a pensare a soluzioni
reali invece che alla rimozione degli effetti, sperando che con la
criminalizzazione e la guerra tra poveri si possa uscire dalla crisi.
ASIA-USB
Bologna Prende Casa