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La requisizione dello stabile di via Legnano

6 Giugno 2010

altLa crisi provoca: disoccupazione, precarietà, emergenza abitativa.
La crisi viene fatta pagare ai lavoratori, mentre banche e speculatori continuano a fare profitti.
La politica assiste muta a tutto questo, o addirittura è complice di questa situazione.
Migliaia sono oggi a Bologna le famiglie che subiscono l’emergenza abitativa schiacciate da affitti e mutui impossibili, e da una cronica mancanza di case popolari. Oggi nella sola Bologna ci sono 3000 sfratti per morosità. Il tanto sbandierato blocco degli sfratti siglato poche settimane fa in realtà non è altro che un’operazione di immagine che al massimo potrà garantire ai proprietari privati degli incassi. E’ per questo che decine di famiglie hanno deciso di requisire le ex-scuole Mazzini, ribattezzate “casa popolare Dodi Maracino”. Oggi si parla tanto di democrazia e legalità. Per noi legalità è il diritto all’istruzione, alla sanità pubblica, alla casa, al lavoro. Vogliono criminalizzare chi resiste, chi cerca di organizzarsi per ottenere diritti, o più semplicemente chi subisce la precarietà sociale.
Lasciare uno stabile vuoto per tre anni è la vera illegalità, requisirlo e darlo alla collettività è un atto per il quartiere e non contro di esso.

Contro la precarietà sociale

Blocco degli sfratti

Più case popolari

Gli inquilini resistenti della Casa popolare Dodi Maracino

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