Alcune considerazioni riguardo le affermazioni della Federedilizia.
In un clima di smantellamento generale delle garanzie sociali, la Federedilizia si sente legittimata a lanciare un appello vergognoso per la privatizzazione totale del patrimonio immobiliare pubblico. Certo l’Acer, per quanto riguarda Bologna, non e’ stata in grado di proporre strumenti adeguati per la gestione del patrimonio pubblico (ricordiamo le migliaia di persone in lista d’attesa, le centinaia di case vuote e abbandonate, la chiusura delle politiche emergenziali), ne ha mostrato la capacità politica di intervenire sulla questione del piano casa a livello nazionale per recuperare e ampliare il patrimonio immobiliare pubblico, contro le politiche di svendita di questo patrimonio.
Di certo quindi la soluzione di un’emergenza abitativa sempre più diffusa, che coinvolge strati sociali ampi al di la dei casi pù critici (pensiamo alle difficoltà che incontreranno i nuovi o futuri cassintegrati e licenziati nel pagare affitti e mutui) non è quella di svendere tutto il patrimonio pubblico ai palazzinari e agli speculatori che da sempre si sono ignobilmente arricchiti sulle spalle di un bisogno fondamentale mai realmente garantito.
La soluzione sta nell’ampliamento del patrimonio pubblico e in una sua gestione collettiva e partecipata. La soluzione sta nello svincolare il valore dell’affitto dagli andamenti del mercato perche’, in quanto bisogno fondamentale, la casa deve essere garantita per tutti/e. Certamente non possiamo delegare ne all’Acer, ne tantomeno ai palazzinari la difesa e l’esrcizio di questo diritto e quindi ci autorganizziamo per contrastare
queste politiche devastanti ed escludenti.
Bologna Prende Casa