Contro la politica di Housing Sociale svendita dell’edilizia pubblica
Costruire le liste per la casa
Per una nuova edilizia popolare e pubblica
Le iniziative sono promosse dalla rete BOLOGNA PRENDE CASA
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Dei 550 milioni revocati, l’Esecutivo ne offre 150, i Governatori ne chiedono subito 250
di Massimo Frontera
Le misure anticrisi e la gestione dei fondi Fas – balzate ai primi posti dell’agenda del confronto governo/regioni – travolgono il piano casa.
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Come BOLOGNA PRENDE CASA invitiamo ad iscriversi alle nostre liste per la casa. Attraverso queste liste vogliamo promuovere un movimento che rimetta al centro il diritto alla casa, qui inteso come nuovo sviluppo per una edilizia popolare. Ci battiamo contro la svendita dell’edilizia pubblica promossa dal progetto del HOUSING SOCIALE e riteniamo che la diminuzione delle case popolari e la loro sempre più difficile assegnazione aiutino ancor di più gli speculatori e i pescecani che vivono sulla pelle dei cittadini.
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A fronte di un’impennata dell’emergenza abitativa su tutto il territorio nazionale, a cui anche Bologna non è immune, che vede una frenata della compravendita per l’impossibilità ad accendere un mutuo, accompagnata da un aumento dei prezzi del 51% e da un difficile accesso al mercato dell’affitto si fa strada l’housing sociale. Sotto questa definizione rientra una nuova categoria di immobili ovvero “residenza di interesse generale destinata alla locazione”.
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di Manuela Giuliano
Ci hanno fatto sognare credendo di poter avere una casa in città con un mutuo ventennale anche se la busta paga pesava solo 1200 euro al mese.
Abbiamo acquistato televisori e cellulari ultima generazione pensando che con rate da 30 euro ci saremmo conquistati anche noi l’oggetto del desiderio. Ci hanno assalito con pubblicità e con formule mediatiche per invogliarci ad acquistare automobili e computer a rate bassissime senza neanche indicarci il costo finale del prodotto. È stato bello finché è durato. Adesso però i conti sono arrivati e c’è poco di cui rallegrarsi. L’84% degli italiani ha serie difficoltà a fine mese a pagare le rate del prestito per la casa e per il 2009 più di 6 consumatori su 10 esclude categoricamente di accendere nuovi mutui. Ma in generale il 50% degli italiani quest’anno ha cominciato a rinunciare a rate e prestiti, dopo che nei precedenti tre anni in media ogni famiglia aveva richiesto almeno tre volte un finanziamento, con punte di cinque volte in 48 mesi. Due le motivazioni principali: il 57% intendeva ridurre l’impatto del pagamento, un altro 41% non era in possesso dell’intera cifra. A dirlo è un sondaggio della Confesercenti-Swg che rivela che ogni mese le famiglie sborsano 478 euro tra mutui e prestiti e che per il 23% degli intervistati la spesa lievita tra 500 e 1.000 euro, mentre un altro 10% spende fra i 1.000 e i 2.000 euro.
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Il 31 ottobre scorso un impiegato dell’Azienda Casa Emilia Romagna e quattro vigili urbani senza alcun diritto legale hanno violato il domicilio di un appartamento del quartiere Bolognina, vuoto da tempo e ultimamente scelto come propria casa da due ragazze. Con atteggiamento violento sono entrati, hanno chiamato rinforzi (diverse macchine di vigili, carabinieri e digos) e hanno proceduto allo sgombero. Di fronte alla resistenza passiva delle occupanti i vigili hanno cominciato a minacciare la galera e le hanno portate fuori di peso. Nel frattempo diverse persone erano sopraggiunte a portare la propria solidarietà.
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Viviamo in una società contraddistinta dalla precarietà sociale, che si
manifesta in tutti gli aspetti della vita, nella scuola (attraverso le
privatizzazioni e l’annullamento di un sapere scientifico critico),neal
lavoro attraverso una precarietà contrattuale e una flessibilità
produttiva, nel territorio (privatizzazione di servizi, nocività e
problema abitativo). Oggi essere precario è una condizione di vita
generale che attraversa diverse fasce sociali. Prosegui la lettura…