Comunicato stampa
20 giugno Bologna
Occupata palazzina in via algardi 16 (quartiere bolognina)
Da precari, disoccupati e sfrattati
Oggi 20 giugno, precari, disoccupati, sfrattati hanno liberato una palazzina privata in via algardi 16 (quartiere bolognina). Questo stabile era occupato dalla rendita (gli alloggi erano tutti vuoti tranne uno).
Esiste una emergenza abitativa, che colpisce, lavoratori, precari, disoccupati, famiglie. Sono aumentati gli sfratti per morosità, ci sono meno case popolari e si allarga il numero di case sfitte private. Per gli sfrattati e i precari liberare case sfitte oggi diventa una necessità, mentre la politica di palazzo, favorisce gli speculatori a danno degli inquilini.
In questo periodo di elezioni, ricordiamo a tutti che i precari, i disoccupati gli sfrattati non hanno tempo per i ballottaggi, ma è più impellente per loro contrastare la rendita(le centinaia di case private sfitte) e lo smantellamento dell’edilizia residenziale pubblica.
E’ da diverso tempo che chiediamo che venga riconosciuta l’emergenza abitativa, e pensiamo che l’unico modo per intervenire sia quello di liberare spazi dalla rendita e rilanciare un piano di edilizia pubblica popolare.
Contro la rendità
Liberiamo case sfitte
Per il diritto alla casa
Associazione Inquilini Assegnatari (ASIA-RdB) Bologna
Bologna Prende Casa
www.asia.rdbcub.it
www.bolognaprendecasa.noblogs.org/
30 giugno dalle ore 15 davanti alla sede della Regione Emilia Romagna
Per un Piano Casa Popolare della regione Emilia Romagna
In Emilia Romagna sono ormai più di 20 anni che assistiamo a processi di privatizzazioni e allo smantellamento dello stato sociale. Questa situazione viene oggi peggiorata da processi di crisi economica: aumenta la disoccupazione e la precarietà sociale.
Il problema abitativo diventa oggi centrale e tocca diverse tipologie: da chi è strozzato da un mutuo, agli affitti insostenibili, all’impossibilità di accedere alle case popolari, sempre più ridotte di numero. Si assiste rispetto al 2008 ad un incremento medio degli sfratti per morosità di circa il 50%, trend che non accenna a diminuire. La crisi economica si innesta su una legislazione che risale alla famigerata legge sulla casa 431 del 1998, che ha liberalizzato i canoni.
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Sè concluso con l’esecuzione lo sfratto di via Cesarini. Il proprietario
non ha accettato nessuna mediazione e diligentemente la polizia intervenuta
in forze ha difeso gli interessi della proprietà, ossia della rendita e di
chi specula su un bisogno primario come la casa. Tutto questo
nell’assordante silenzio della politica di palazzo, interessata più alle
poltrone e alle veline, che agli interessi popolari.
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Mercoledì 6 maggio ci sarà ancora uno sfratto, ai danni di una giovane
coppia, composta da padre e madre, un figlio di tre anni e un altro in
arrivo. La famiglia è iscritta alle liste per l’assegnazione di una casa
popolare, che si prevede potrà avvenire a fine luglio. Ma la proprietà non
ha intenzione di concedere rinvii che consentano agli sfrattati di fare un
passaggio da “casa a casa”, malgrado abbiano già incassato 2000 euro il
mese scorso, al precedente accesso dell’ufficiale giudiziario.
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Bologna, 28 aprile 2009
PRECARI E SFRATTATI OCCUPANO IL CONSIGLIO COMUNALE – LA GIUNTA SI DISSOLVE
Si è concluso alle ore 23.00 l’occupazione del consiglio comunale di Bologna da parte delle precarie comunali dell’RdB e degli inquilini sfrattati di AS.I.A.-RdB, associazione inquilini assegnatari.
L’iniziativa, iniziata alle 17.00 con l’ingresso in consiglio di precarie e sfrattati, chiedeva un tavolo di trattativa per trovare soluzioni concrete al precariato delle maestre degli asili nido e alla montante emergenza abitativa.
La protesta è esplosa al termine del dibattito sul bilancio consuntivo del 2008, che non prevede alcun intervento di contrasto della precarietà di vita e di lavoro mentre invece taglia i fondi al welfare. Il presidente del consiglio non ha interrotto la seduta, e richiamando all’ordine la maggioranza ha proseguito con la votazione ignorando precari e inquilini che urlavano slogan, alzavano striscioni e cartelli. Grazie allo zelante comportamento dei consiglieri di maggioranza, insieme al PRC, tutti ben saldi sullo scranno, è stato approvato il bilancio fra fischi e slogan, per poi scappare, sempre più zelanti, a gambe levate. Non c’è che dire:dei veri paladini dei diritti dei più deboli; degli eroi!
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C’E’ CHI PERDE LA CASA E CHI PERDE LA POLTRONA
Le scelte del Comune di Bologna, durante questa fine legislatura, sono chiare, e vanno nella direzione di ignorare i problemi dei precari e di tutti gli inquilini che vivono nell’emergenza abitativa. In questo mandato il Comune ha avuto tutto il tempo per intervenire rispetto a queste problematiche, ma si è di volta in volta sfilato, o ha assunto direttamente gli interessi di chi vuole precarizzare ancora di più il lavoro e regalare patrimonio immobiliare pubblico alla rendita. Il Comune finanzia il bilancio svendendo patrimonio pubblico a speculatori privati.
Oggi sono visibili a tutti gli effetti della crisi che toccano anche il nostro territorio. I precari, gli inquilini sono stanchi di false promesse e di scuse, e non possono aspettare i tempi di chi cerca una nuova poltrona. Lunedì ci sarà un ennesimo consiglio comunale, dove ancora una volta saranno assenti gli interessi dei precari e degli inquilini, mentre verranno votati stralci del bilancio. Pensiamo che l’unico modo per ottenere qualcosa sia farci sentire, rilanciando la mobilitazione e le nostre proposte:
-blocco degli sfratti per morosità rilanciando un tavolo di confronto fra prefettura, amministrazione, parti sociali e organizzazioni di categoria;
-presa in carico dell’emergenza abitativa da parte dell’amministrazione che deve garantire il passaggio da “casa a casa”, anche attraverso la requisizione, il recupero e la ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente;
-aumento delle case popolari, con un piano straordinario di investimenti pubblici che vincoli una percentuale fissa del bilancio di Regione e Comune indipendentemente dai finanziamenti statali;
-sostegno ai mutui e all’affitto in forma diretta per i cassaintegrati;
Chi ha un reddito precario, chi non ha un tetto o è sotto sfratto non può permettersi di aspettare i tempi della politica di palazzo.
Invitiamo tutti i lavoratori i precari gli inquilini di Bologna a partecipare al presidio.
PRESIDIO 27 APRILE ORE 17.00 DAVANTI AL COMUNE DI BOLOGNA PIAZZA MAGGIORE
Contro la precarietà
per il blocco degli sfratti
per il diritto alla casa
ASSOCIAZIONE INQUILINI E ASSEGNATARI – RdB Bologna
22 aprile 2009 C’è chi perde la casa e chi la poltrona…
Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro tra l’ASIA-RdB e l’Assessore alla Casa Virginio erla sull’emergenza sfratti per morosità, incontro sollecitato dalla mobilitazione degli sfrattati durante il consiglio comunale di lunedì 20. L’Assessore ha reso noto di non avere più gli strumenti formali per prendere alcuna decisione in quanto a fine mandato. Questa Giunta abbandona il palazzo ancor prima dello scadere dei termini e si esime dal trovare soluzioni per problemi immediati, come gli sfratti esecutivi che al contrario non si arrestano. I tecnicismi posti come ostacolo al tentativo di risoluzione del problema cercano di nascondere la mancanza di volontà politica, nessun ostacolo quando invece bisogna votare atti e delibere che vanno incontro alla volontà dei costruttori, visto che sul RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio) hanno fatto le ore piccole pur di approvarlo. Decidendo di non decidere la Giunta passa la palla a coloro che si candidano al governo della città a partire da giugno. La continuità politica di questa Giunta è rappresentata dal candidato di centro-sinistra Flavio Delbono, il quale fino ad oggi in campagna elettorale non ha minimamente affrontato questa emergenza sociale. Spetterà quindi agli inquilini fare in modo che il candidato prenda una posizione chiara sul tema del diritto alla casa ed in particolare sull’emergenza sfratti, che coinvolge sia il governo nazionale che quello locale.
ASSOCIAZIONE INQUILINI ASSEGNATARI-RdB Bologna
AS.I.A.-RdB, Via Monterumici 36/10 Bologna, tel:051389524-051385932-fax: 051310346, info@bologna.asia.rdbcub.it – www.asia.rdbcub.it
Precari e inquilini uniti per i diritti sociali (lavoro, servizi, casa)
ore 17.00 20 aprile 1° COMUNICATO STAMPA
Bloccato il Consiglio Comunale dai manifestanti di Asia/RdB (sindacato inquilini) e dalle precarie asili nido comunali di RdB.
Da circa mezz’ora le famiglie sotto sfratto, che erano in presidio sotto Palazzo D’Accursio, e le lavoratrici precarie degli asili nido comunali (in lotta ormai da molti mesi) si sono recate in consiglio comunale bloccandone i lavori ad oltranza.
La protesta avrà fine solo quando saranno accolte le richieste che una Giunta, ormai già da troppo tempo in disarmo, continua ad ignorare.
Per quanto riguarda gli inquilini di Asia, la richiesta è quella di una apertura di un tavolo ufficiale per l’immediato blocco degli sfratti.
Per quello che riguarda le lavoratrici precarie, la richiesta è quella dell’apertura di una trattativa per l’assunzione delle oltre cento precarie storiche che hanno già vinto un concorso e che l’amministrazione intende invece mandare definitivamente a casa.
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Gli invisibili a Bologna…
Presidio contro gli sfratti per rilanciare l’edilizia pubblica e popolare
Centinaia di sfratti per morosità a Bologna, famiglie strozzate dai mutui, un piano casa che svende patrimonio pubblico, si vuole far passare tutto questo sotto silenzio.La crisi economica che sta investendo anche Bologna ha creato migliaia di cassintegrati e una più estesa precarietà sociale che si riversa anche sul problema abitativo. Di fronte a tutto questo le istituzioni tacciono favorendo la rendita e la speculazione.
E’ per questo che AS.I.A.-RdB rilancia con forza la piattaforma per il diritto alla casa:
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In un clima di smantellamento generale delle garanzie sociali, la Federedilizia si sente legittimata a lanciare un appello vergognoso per la privatizzazione totale del patrimonio immobiliare pubblico. Certo l’Acer, per quanto riguarda Bologna, non e’ stata in grado di proporre strumenti adeguati per la gestione del patrimonio pubblico (ricordiamo le migliaia di persone in lista d’attesa, le centinaia di case vuote e abbandonate, la chiusura delle politiche emergenziali), ne ha mostrato la capacità politica di intervenire sulla questione del piano casa a livello nazionale per recuperare e ampliare il patrimonio immobiliare pubblico, contro le politiche di svendita di questo patrimonio.
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