solidali con la palestina tutti in piazza oggi
FREEDOM FLOTILLA: MASSACRO ISRAELIANO NELLE ACQUE INTERNAZIONALI
Le 6 navi della Freedom Flotilla sono state attaccate dagli Israeliani verso le 5 di questa mattina. Il corrispondente di Al Jazeera riferisce di 16 morti e decine di feriti fra i passeggeri.
Gli squadroni della morte di Tel Aviv hanno assaltato le navi, che si trovavano a 150 chilometri dalla costa. Le navi sono state dirottate verso il porto israeliano di Haifa, anziché verso quello di Ashdod, originariamente previsto, perché i giornalisti in attesa non vedano quello che è accaduto.
Invitiamo tutte e tutti a scendere in piazza oggi stesso, in ogni città, per protestare contro lo Stato criminale di Israele e i governi complici, in solidarietà con gli attivisti internazionali sequestrati e con il popolo palestinese. A Bologna l’appuntamento è per le 17.00 in Piazza Nettuno
comitato palestina bologna
La priorità del PD a Bologna: lo sgombero della Casa Popolare Dodi Maracino
La priorità del PD a Bologna: lo sgombero della Casa Popolare Dodi Maracino
Inutile domandarsi perché il PD ha consegnato l’Italia a Berlusconi
Inutile domandarsi perché il PD perde percentuali di voto ad ogni elezione
Inutile domandarsi perché il sindaco del PD a Bologna si è dovuto
dimettere
Se la priorità è chiedere lo sgombero della Casa Popolare Dodi Maracino,
attaccando inquilini che resistono alla precarietà sociale li invitiamo a
non girare bendati per i quartieri quando vogliono monitorarli.
Esistono problemi macroscopici che stanno colpendo la nostra regione e
città, primo fra questi il reddito, vero motore delle tensioni sociali.
Sarebbe utile che le forze politiche cominciassero a pensare a soluzioni
reali invece che alla rimozione degli effetti, sperando che con la
criminalizzazione e la guerra tra poveri si possa uscire dalla crisi.
ASIA-USB
Bologna Prende Casa
LA LORO FORZA E’ LA NOSTRA DEBOLEZZA!
Negli ultimi anni stiamo assistendo in tutta la penisola, ma più in generale in tutta la vecchia Europa, a una massiccia ripresa di tutta una serie di gruppi che si rifanno alle teorie fasciste dell’estrema destra, e del nazionalismo populista. Essi si sviluppano e si articolano all’interno di una società estremamente complessa e ricca di contraddizione sapendo interpretare delle difficoltà oggettive , dei bisogni veri di larghi settori popolari che in questa situazione di crisi sono completamente disarmati e per questo facilmente aggregabili e seducibili dalle proposte di questi gruppi. Dall’altra parte troppo spesso gli antifascisti hanno dimenticato che l’antifascismo oltre a essere un principio da difendere è anche un progetto che deve essere sottoposto a continue rettifiche, trasformazioni ed evoluzioni che gli permettano di adeguarsi alle necessità dei nostri tempi.
L’eterogeneità ideologica che oggi si vive all’interno della destra fascista e l’atomizzazione organizzativa che stanno vivendo negli ultimi mesi è per noi un elemento estremamente interessante. Il fascismo come lo abbiamo conosciuto non è una prospettiva che il potere può prendere in considerazione per preservare e garantire i suoi attuali bisogni. Per questo motivo, negli ultimi trent’anni, abbiamo assistiamo ad una trasformazione radicale della destra che diviene da destra eversiva a destra sociale nel senso più pieno del termine. Apre ovunque circoli, gruppi e movimenti, biblioteche e palestre che mettono al centro dell’azione non la difesa della propria identità ma l’intervento nei quartieri, nel territorio e spesso nel conflitto sociale (l’esperienza delle occupazioni abitative in tutta Italia da parte di Casa Paund Italia, e l’attività mantenuta sia durante lo sciopero dei tassisti nell’estate 2006 e nel blocco della circolazione delle merci su gomma nel Dicembre 2007 ne sono un esempio). Anche il movimento razzista e sciovinista del nord in realtà ha costruito tutta la sua forza con una pratica da sindacato del territorio trasformando la sua proposta e abbassando notevolmente i propri toni e le proprie proposte sul piano nazionale.
È sul terreno della lotta e della riorganizzazione sociale quindi che sta il ruolo di un nuovo movimento antifascista estremamente plurale ma con delle forti caratteristiche popolari. Se infatti l’estrema destra oggi viene utilizzati dalle classi dominanti come elementi di rottura e frammentazione sociale e non come reale possibilità politica, il compito degli antifascisti deve essere quello di costruire proposte e strutture di intervento che sappiano arginare l’esplosione della destra la dove questa si manifesta. Troppo spesso la nostra posizione si esprime solo nelle piazze e non riusciamo a costruirla nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nei territori in cui sta crescendo sempre di più il malcontento se non addirittura la disperazione e nelle quali se non sono presenti forze in grado di mantenere l’unità dei settori popolari su problemi concreti divengono facile bacino per chi invece ha il compito di dividere e isolare.
È un terreno che le sinistre e i movimenti democratici hanno abbandonato e che se non saremo in grado di riprenderci, continuando a fare “dell’opinione” e non dell’opposizione regaleremo per molto tempo alle destre con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
Per un diverso modo di abitare e vivere i territori
BOLOGNA PRENDE CASA
la storia delle rdb dell’emilia romagna verso il nuovo sindacato USB
nuovo sfratto bloccato quartiere bolognina
ennesimo sfratto bloccato dasl picchetto anti-sfratto dagli inquilini resistenti oggi, in zona bolognina! 16 giorno di tendopoli! per il diritto all’abitare contro il silenzio dell’amministrazione locale e regionale!
Mercoledi 21 aprile bologna
un altro sfratto bloccato, la nostra Liberazione
La determinazione degli inquilini resistenti è riuscita a bloccare l’ennesimo sfratto esecutivo che colpiva un nucleo famigliare del quartiere di San Donato. I movimenti di lotta per la casa hanno dimostrato ancora una volta che l’organizzazione e la solidarietà popolare può creare resistenza.
E’ ormai da più di due settimane che è partita la tendopoli sotto il Comune in piazza Liber Paradisus, oggi siamo al 15° giorno, uomini donne e bambini vivono nella tendopoli e lottano per il diritto all’abitare per tutti/e. Assistiamo al silenzio della politica locale e regionale, ma il muro che ci hanno creato attorno lo abbiamo ancora una volta infranto fermando l’ennesimo sfratto.
Oggi ricorre l’anniversario della Liberazione di Bologna e come inquilini resistenti non possiamo non ricordarlo e riaffermare la nostra vicinanza a tutti quegli uomini e quelle donne che si sono battuti contro i fascisti, ma anche contro i soprusi di padroni e speculatori, perché come ci ricordavano i nostri vecchi, la lotta per difendere la democrazia e gli interessi popolari è andata avanti anche dopo la Liberazione. Ci sentiamo orgogliosi di essere anche noi i nipoti e i figli di quegli uomini e donne resistenti.
Associazione Inquilini e Assegnatari (ASIA-rdb)
BolognaPrendeCasa
sui recenti attacchi e provocazioni contro il Lazzaretto Autogestito
MA QUANTO SIETE RIDICOLI…
Muove veramente a compassione verificare quotidianamente con quanta sagacia il signor dal Rio continua a portare i suoi inconsistenti attacchi contro il LAZZARETTO AUTOGESTITO. Questo signore, sembra assolutamente inconsapevole di quanti problemi reali abbia Bologna, una città che sta subendo duramente il peso della crisi economica: 3000 famiglie sotto sfratto esecutivo, migliaia di lavoratori in cassa integrazione, ecc… e dal Rio continua a dedicare le sue strabilianti doti intellettuali alla crociata anti-Lazzaretto….
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La Federazione Nazionale RdB con gli inquilini resistenti di Bologna
La drammatiche condizioni di disagio abitativo hanno spinto decine di inquilini ad allestire una tendopoli di fronte alla sede del Comune di Bologna.
Così come a Roma era accaduto per due mesi da dicembre a febbraio con il presidio permanente dell’assessorato alla casa, anche nel resto d’Italia si stanno moltiplicando le iniziative di lotta per il diritto all’abitare e la mobilitazione bolognese può diventare la sollecitazione utile per un’attivazione nazionale.
La generalizzazione della battaglia dell’inquilinato resistente e il suo collegamento con i movimenti per il diritto alla casa è l’obiettivo da perseguire, per rispondere con radicalità a chi ci vuole precari per la vita.
La condizione in cui versano milioni di persone, che hanno visto il loro reddito ridursi o sparire, trova nel rischio di perdere l’alloggio la rappresentazione immediata e concreta, e questo vale sia per chi subisce gli sfratti come per chi ha provato a comprarsi una casa ma ora non ce la fa a pagare il mutuo. Ma vale soprattutto per chi un alloggio non ce l’ha ed è costretto ad occupare, a vivere in alloggi di fortuna o in casa con i propri genitori anche quando vorrebbe andar via o formarsi una famiglia. Riguarda anche i migranti ricattati da un permesso di soggiorno in perenne rischio di mancato rinnovo.
Il diritto alla casa violato non può diventare normalità e abitudine. Il merito degli inquilini resistenti di Bologna è quello di rendersi visibili e di non accettare di sparire, di essere nascosti magari in dieci nella stessa abitazione. Sono venuti allo scoperto e ora attendono risposte.
Le stesse risposte che aspettano in tutt’Italia tante donne e tanti uomini che non vogliono perdere la loro dignità e stanno maturando percorsi di lotta sempre più decisi contro la precarietà e per il diritto alla casa e al reddito.
La Federazione Nazionale RdB sostiene la proposta dell’AS.I.A.-RdB per la proclamazione di una giornata della dignità e della rabbia che porti nuovamente davanti le Prefetture e tutte le sedi istituzionali di governo la precarietà abitativa nelle varie forme in cui si manifesta, per chiedere una moratoria generalizzata degli sfratti anche per morosità e degli sgomberi, e per il rilancio di politiche abitative pubbliche con stanziamento immediato delle risorse necessarie.
Roma, 12.04.2010
p. Federazione Nazionale RdB
Emidia Papi