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Archivio per la categoria ‘Generale’

4 dicembre… a propostito di acqua bene comune

4 Dicembre 2010 Commenti chiusi

La questione dell’acqua rappresenta un aspetto fondamentale della strategia di occupazione israeliana nei Territori Palestinesi Occupati, nel Golan, e nella Striscia di Gaza. Il mito sionista di “far fiorire il deserto”, infatti, è attuato impedendo ai Palestinesi di accedere alle risorse idriche legalmente, tecnicamente e fisicamente e creando condizioni che li spingano ad abbandonare le loro terre.

Israele si è appropriato di tutte le risorse idriche ed i palestinesi sono costretti a pagare la propria acqua alla azienda idrica israeliana, Mekorot, a prezzi superiori rispetto a quelli vigenti per gli israeliani. Il consumo medio annuale di un israeliano (357 mc) è quattro volte più elevato di quello di un Palestinese di Cisgiordania (84,6 mc). La Mekorot, rifornisce gli israeliani, compresi quelli delle postazioni militari israeliane e delle colonie, ininterrottamente. I Palestinesi, invece, a causa di interruzioni arbitrarie di erogazione, sono obbligati a fare riserva di acqua piovana e ad usare camion‐cisterna, facendo rincarare il prezzo dell’acqua.

Mentre i coloni israeliani utilizzano l’acqua per piscine, prati e per “far fiorire il deserto”, i palestinesi impiegano l’acqua prevalentemente in agricoltura. La quantità d’acqua a disposizione degli agricoltori della Cisgiordania è molto inferiore a quella impiegata dai coloni.

I Palestinesi non hanno il diritto di perforare pozzi senza l’autorizzazione militare israeliana, mentre i coloni lo possono fare e sempre più a grandi profondità. Con vari espedienti Israele cerca di sottrarre o distruggere i pozzi palestinesi. Lo stesso tracciato del Muro è stato concepito anche con l’intento di separare i pozzi dalle terre, provocando l’abbandono dei territori e la loro confisca da parte di Israele.

La politica di appropriarsi delle risorse è chiaramente parte del progetto sionista.

Comitato Palestina Bologna

http://comitatopalestinabologna.blogspot.com/ comitatopalestinabologna@gmail.com

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ci sono governi e governi…

2 Dicembre 2010 Commenti chiusi

CHAVEZ OSPITA IN SEDE GOVERNO FAMIGLIE SENZA TETTO
– Da oggi, almeno 25 famiglie che hanno perso le loro case durante un recente smottamento causato dalle piogge torrenziali, e che risiedevano a Fuerte Tiuna, un centro di assistenza di Caracas, saranno ospitate a Palazzo Miraflores, sede del governo venezuelano. Lo ha disposto il presidente Hugo Chavez che, ieri, durante un sopralluogo nel centro, è stato avvicinato da una ragazzina di 11 anni che gli ha raccontato le sue peripezie. «Tempo fa mia madre le ha dato una lettera e lei le ha promesso di aiutarla. Da allora io e lei siamo venuti tutti i giorni a Miraflores, ma nessuno ci ha dato retta», gli ha detto la bambina, secondo quanto riferisce El Nacional.
«Ho ordinato che 25 famiglie vengano ospitate nel palazzo del governo», ha annunciato poco dopo Chavez attraverso la tv statale. E precisato: «Abbiamo una grande cucina che può far da mangiare per loro. E uno dei miei tre grandi uffici può essere trasformato in almeno tre appartamentini». Dopo il suo annuncio, la presidente del parlamento Cilla Flores ha assicurato che anche lei ospiterà dieci famiglie in un’area dell’edificio. Flores ha anche reso noto che si adopererà per far dichiarare di ‘utilità sociale’ alcuni terreni alla periferia di Caracas che ieri Chavez ha ordinato di espropriare, affinché vi vengano edificate delle case per le famiglie che si trovano a Fuerte Tiuna.
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L’ordinanza di sgombero, Sabato 10 luglio Bologna

10 Luglio 2010 Commenti chiusi

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Oggi sabato 10 luglio, è stata consegnata alla Casa Popolare Dodi Maracino l’ordinanza di sgombero dell’immobile, dove si dà un ultimatum di tre giorni. Si conferma quindi l’intenzione di affrontare l’emergenza abitativa come un mero problema di ordine pubblico. Ci si nasconde dietro ad un dito, prima si taglia la luce e poi nell’ordinanza ci si preoccupa dell’utilizzo di bombole del gas per cucinare. Non ci si è preoccupati con lo stesso zelo degli inquilini lasciati per giorni senza luce. Nell’ordinanza si dice che i servizi sociali territoriali non avrebbero avuto la possibilità di verificare la condizione dei nuclei di inquilini presenti. Ricordiamo che tutti i nuclei sono passati dai servizi sociali ed è proprio la mancanza di soluzioni che ha portato a questa occupazione.
Occupazione che sta rappresentando una possibilità d’emergenza per sopperire alla precarietà abitativa, che cresce ogni giorno a Bologna, al di là delle enfatiche dichiarazioni su presunti blocchi degli sfratti.
In questi mesi decine di nuclei di inquilini hanno chiesto di poter alloggiare alla casa popolare Dodi Maracino, purtroppo per molti di loro non è stato possibile, per problemi di spazi.
Tutte queste famiglie stanno prendendo in considerazione l’occupazione abitativa come l’unica soluzione per garantirsi il diritto all’abitare.
Fino ad oggi ci è stata negata una qualsiasi possibilità di intavolare una trattativa per dare soluzioni accettabili agli inquilini della casa popolare Dodi Maracino. Lo stesso vale per le forze politiche, che nel migliore dei casi hanno mantenuto il silenzio, come su tutte le più importanti questioni politiche e sociali che stanno investendo il territorio bolognese colpito dalla crisi economica, o nel peggiore dei casi si sono fatti paladini degli interessi dei soliti noti: speculatori immobiliari e costruttori. Inoltre hanno fomentato una guerra tra poveri che provoca ulteriori lacerazioni sociali, senza aver la ben che minima percezione delle mutazioni urbane e sociali cittadine.

Gli inquilini resistenti rilanciano quindi la mobilitazione attraverso l’appuntamento dell’12 luglio presso la casa popolare Dodi Maracino attraverso la festa Borgo Solidale, un momento di socialità e confronto tra gli abitanti del quartiere, per mettere in luce le motivazioni e le proposte di chi vuole concretamente trovare soluzioni al problema abitativo.

FESTA DI BORGO SOLIDALE

Via legnano 2 Bologna dalle ore 17.00

Movimenti per il diritto all’abitare

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ASIA-USB www.asia.usb.it

Bologna Prende Casa http://bolognaprendecasa.noblogs.org/

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festa borgo solidale

8 Luglio 2010 Commenti chiusi

LUNEDI 12 LUGLIO ORE 17.00 VIA LEGNANO N.2 BORGO PANIGALE CASA POPOLARE DODI MARACINO

UNA GIORNATA PER I DIRITTI E LA SOLIDARIETA’ TRA ATTIVITA’ SPORTIVE, CULTURALI, MUSICALI E CULINARIE

TORNEI DI BASKET, CALCIO ED ESIBIZIONE DI PUGILATO

ASSOCIAZIONI CULTURALI E COLLETTIVI, PER I DIRITTI DELLE DONNE, PER LA PACE, PER I DIRITTI SOCIALI

VIDEO: Abitare nella crisi a Bologna

REALIZZAZIONE DI MURALES E GRAFFITI CON HANNIBALLETTERS.COM

ATTIVITA PER I BAMBINI

BORGO SOLIDALE

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per tutti i centro-sinistri

7 Luglio 2010 Commenti chiusi

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Festa Borgo Solidale

5 Luglio 2010 Commenti chiusi

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Lunedì 12 dalle ore 17.00 presso la casa Popolare Dodi Maracino (via legnano 3)

Diverse realtà di movimento e dell’associazionismo vi invitano a partecipare alla festa popolare: BORGO SOLIDALE. Una iniziativa che vuole sostenere la lotta degli inquilini resistenti della Casa Popolare Dodi Maracino e più generale per rimettere al centro i diritti sociali e civili. Si organizzeranno eventi sportivi, culturali e di informazione, con musica, cibi e bevande. Vi invitiamo a portare anche il vostro contributo, dall’organizzare una iniziativa nella giornata del 12 alla Casa Popolare fino al semplice banchetto.
Martedì 6 luglio alle ore 19.30 riunione presso la Casa Dodi Maracino per la chiusura del programma definitivo.

Gli organizzatori di Borgo Solidale

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moratoria sfratti nazionale

2 Luglio 2010 Commenti chiusi

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Roma 01 luglio 2010 INQUILINI RESISTENTI: INIZIATO IL CONFRONTO CON LA COMMISSIONE VIII DEL PARLAMENTO SUL TEMA DELLA MORATORIA.

Il piazzale antistante pallazzo Chigi è stato invaso da centinaia di inquilini degli Enti privatizzati, delle Fondazioni, dei Fondi pensione e dei Fondi immobiliari. Insieme a loro sfrattati, inquilini occupanti senza titolo e per necessità (Inps, Inpdap). Abitanti di questa città che hanno deciso di resistere nelle più svariate forme, per non perdere l’alloggio dove vivono e per chiederne uno popolare. Un popolo con diverse culture e redditi differenziati, unito dalla necessità di garantirsi il diritto alla casa seriamente minacciato se non negato da politiche abitative inadeguate all’emergenza attuale.
Durante la manifestazione, una delegazione dell’AS.I.A./USB e dei comitati degli inquilini ha incontrato l’on. Angelo Alessandri Presidente della Commissione VIII Ambiente Territorio e Lavori Pubblici e l on. Sergio Piffari membro della stessa Commissione. Al termine dell’incontro, dove è stata rappresentata la necessità di una moratoria sugli aumenti degli affitti, sulle manovre di dismissione in atto, sugli sfratti anche per morosità, sugli sgomberi e sulle insolvenze nei mutui, il Presidente della Commissione ha proposto di presentare una risoluzione che dovrà essere approvata dalla stessa e poi portata in Parlamento.Obiettivo della risoluzione sarà il coinvolgimento del Governo su tutte le materie oggetto di contestazione da parte degli inquilini.
Il passaggio successivo a questo primo e limitato confronto, solo quattro i componenti della delegazione ricevuta, sarà un’audizione più larga di tutti i soggetti interessati da parte della Commissione di cui sopra.
Durante la manifestazione sono venuti in piazza a portare il loro sostegno parlamentari e senatori dell’IDV, della Lega Nord e dell’UdC. In concomitanza della manifestazione di Roma l’ASIA-USB di Bologna ha tenuto un presidio sotto la Prefettura.

AS.I.A.-USB nazionale

www.asia.usb.it

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abitare nella crisi

2 Luglio 2010 Commenti chiusi

“Abitare nella crisi” un nuovo momento di confronto nazionale a Roma sabato 3 luglio.
Appuntamento è all’occupazione di Via del Porto Fluviale vicina alla Metro Piramide (linea B) sabato 3 luglio, intorno alle 10.30.

Il ragionamento prodotto nel primo convegno “abitare nella crisi” è stato confermato. La crisi economica sta toccando tutto il territorio italiano con modalità e ripercussioni diverse, e si prospetta di lungo periodo con conseguenze sempre più aspre. Il terreno della lotta per la casa si sta rivelando una possibilità di ricomposizione forte proprio perché la precarietà abitativa sta diventando una’emergenza per larghe e differenti fasce sociali. Non si profila all’orizzonte alcuna politica abitativa nazionale che guardi all’edilizia residenziale pubblica e alla difesa dei redditi salassati da affitti e mutui insostenibili. I “piani casa”, compresi quelli regionali, sono pensati per offrire una via d’uscita dalla crisi per costruttori e banche, alimentando anche forme di egoismo sociale politiche tese a condonare/sanare il consumo di suolo e l’abusivismo, compreso quello per necessità.

L’esperienza raccontata dalle realtà romane parla della lotta contro la privatizzazione del patrimonio degli enti, che nel Lazio è consistente, e che vede la mobilitazione permanente degli inquilini direttamente interessati. Questa storia ci dice che la crisi sta producendo nuove fasce a rischio che hanno necessità di un’abitazione con canone adeguato al reddito e quindi non lontane da chi occupa per necessità stabili privati e pubblici. L’unificazione di questi settori non è una somma di problemi ma la condizione nuova in cui si vengono a trovare, diventano tutti “occupanti senza titolo” in attesa di sfratti, sgomberi e vendite a terzi acquirenti. I compagni del coordinamento di Roma hanno anche posto l’accento sulla questione dell’ aumento della repressione come forma di ricatto verso quei settori che riescono ad organizzarsi e a lottare.

A Milano l’attività dei comitati si scontra quotidianamente con la potenza del settore della rendita che assume tutte le caratteristiche a cui siamo abituati (quel misto tra attività “legali” e illegali, riciclo di denaro,corruzione,finanche la gestione clientelare dell’edilizia pubblica). Ricordiamo che Milano è una metropoli che è formata da una vastissima periferia creatasi nei decenni precedenti da continue espulsioni di lavoratori dal centro, con una fortissima mobilità giornaliera. Ormai nel centro della città rimane una forte presenza di precariato (in cui è alta la componente immigrata). La difesa degli inquilini nelle case popolari occupate è stato un occasione di radicamento e di organizzazione davanti alla crisi, che in questo caso è rappresentata dalla valorizzazione (vendita) del patrimonio pubblico.

A Bologna la crisi ha visto il declino di quel modello emiliano di sviluppo che sembrava garantire una ricchezza redistribuita. La fine del welfare, l’aumento della disoccupazione forse oltre la media nazionale, il precariato. In tutto questo proprio settori legati al centrosinistra sono stati i gestori degli interessi privati sia tramite rapporti storici col mondo delle cooperative di costruzione, sia seguendo le attuali politiche nazionali di vendita del patrimonio pubblico, sia tramite i fortissimi interessi di proprietari privati. Inizia ad apparire in Emilia Romagna date le modificazioni strutturali un settore di “esclusi” che vede proprio nella difesa del diritto alla casa una forma di organizzazione.

Anche le questioni riguardanti il disegno urbanistico delle città e gli interessi che si muovono nei processi decisionali, sono state oggetto di dibattito. Interessante il ragionamento sulle “mappe” proposto da Milano che è anche alle prese con l’evento dell’Expo. Anche Roma è alle prese con una politica urbanistica dominata dai grandi eventi, dalle archistar e dalla rendita immobiliare. Comprenderne il senso e collegare, al tempo della crisi, le istanze di chi lotta per il diritto alla casa con chi è impegnato sul fronte della mobilità, della salute ambientale, della salvaguardia del verde, ha un valore epocale e mette in discussione i criteri dello sviluppo dei territori, su chi decide se debbano prevalere i diritti di tanti o gli interessi di pochi. Se la nuova frontiera dell’abitare sono i diritti concessori che monetizzano la perdita di servizi, l’aumento del traffico, la carenza di verde, l’assenza di una politica pubblica della casa.

Su questi punti è stato convocato un nuovo momento di confronto nazionale a Roma il giorno 3 luglio – intorno alle 10.30 – della rete “Abitare nella crisi”.
Appuntamento è all’occupazione di Via del Porto Fluviale, molto vicina alla Metro Piramide (linea B)

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CONFERENZA STAMPA PER VAG 61 E LAZZARETTO AUTOGESTITO

1 Luglio 2010 Commenti chiusi

VOGLIONO SGOMBERARE IL LAZZARETTO AUTOGESTITO E IL VAG 61 SERVENDOSI DI CALUNNIE E MENZOGNE

PRESIDIO – CONFERENZA STAMPA DI VAG 61 E LAZZARETTO AUTOGESTITO, venerdì 2 luglio ore 11,30, davanti alla sede della Provincia, via Zamboni 13

“EX-DAZIO e VAG61: SITUAZIONI INVIVIBILI”, con questo titolo due esponenti del PDL bolognese, il parlamentare Enzo RAISI e l’ex Consigliere del Quartiere S. Vitale Alessandro DALRIO, hanno annunciato per Venerdì 2 Luglio, alle ore 12,30, presso la Sala dello Zodiaco della Provincia di Bologna (Via Zamboni 13), una Conferenza Stampa in cui presenteranno un dossier su presunte inadempienze e abusi effettuati dai Centri sociali Lazzaretto e Vag 61.
Che la calunnia come mezzo di azione politica sia ormai diventato un “serio problema sociale” che coinvolge tanti rappresentanti della nostra classe politica è ahinoi risaputo, che i calunniatori siano anche di solito vigliacchi è altrettanto scontato, ma che qualcuno sulla calunnia voglia fare carriera è inaccettabile.
Sono mesi che Alessandro Dalrio, racconta balle su Vag 61. Da quando, poi, il Lazzaretto è stato trasferito nella nuova sede in via Mattei, ha iniziato a prendere di mira anche questo spazio autogestito.
Oggi pure Raisi, un po’ appannato nel suo prestigio politico a livello locale, ha imboccato la carreggiata del suo nuovo pupillo e chiede la chiusura dei due centri sociali.

NOI NON CI STIAMO

VENERDI’ 2 LUGLIO ALLE ORE 11,30
saremo in strada, davanti alla sede della Provincia (via Zamboni 13) per una CONFERENZA STAMPA–PRESIDIO

Per raccontare e presentare le attività e i progetti che portiamo avanti dentro ai nostri spazi che sono luoghi pubblici, solidali, indipendenti e liberi dai condizionamenti dei partiti.
E per dire anche che lezioni da “paladini della legalità” come Dalrio e Raisi non ne accettiamo, anche perché, a differenza di loro, non abbiamo sodali (di partito) del calibro di Dell’Utri, Scajola e Brancher.

“La saetta gira gira, torna addosso a chi la tira”.

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AUMENTANO GLI SFRATTI A BOLOGNA: MORATORIA SUBITO.

28 Giugno 2010 Commenti chiusi

Alcuni dati sugli sfratti dal gennaio al dicembre 2009: a Bologna e provincia i provvedimenti di sfratto emessi sono 1566 di cui 138 per finita locazione e 1428 per morosità. In tutta l’Emilia-Romagna sono 7016 con un incremento rispetto al 2008 del 24,44%. Le richieste di esecuzione a Bologna sono state 3020 e gli sfratti eseguiti 890 con un incremento del 39,94%. In Emilia Romagna gli sfratti eseguiti sono stati 3370, con un incremento del 25,42% e le richieste di esecuzione 10162.
In tutta Italia i provvedimenti emessi per finita locazione sono stati 5.988, per morosità 25.968, con un totale di 61.484 che aumenta del 17,58% rispetto al 2008. Le richieste di esecuzione sono state 116.573 e gli sfratti eseguiti 27.584. Anche qui assistiamo ad un aumento del 9,86%.

IL DISAGIO SOCIALE E LA PRECARIETA’ ABITATIVA STANNO TRASFORMANDO LE CITTA’, SEMPRE PIU’ DISEGNATE DALLA SPECULAZIONE IMMOBILIARE E DALLA RENDITA.

IL DIRITTO ALLA CASA MORTIFICATO E LA DIGNITA’ DELLE PERSONE CALPESTATA.

FERMIAMO LA BARBARIE DELLE DISMISSIONI SELVAGGE, DEL CARO AFFITTI, DEI MUTUI IMPOSSIBILI E DEGLI SFRATTI.

MORATORIA SUBITO Contemporaneamente alla manifestazione a Montecitorio

MERCOLEDI’ 30 GIUGNO 2010 ORE 15 A BOLOGNA PRESIDIO davanti alla Prefettura Piazza Roosvelt

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