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Archivio per la categoria ‘General’

NO ALL’AUMENTO DEGLI AFFITTI

20 Settembre 2010 Commenti chiusi

Il comune vuole aumentare gli affitti delle case popolari, per tutte le fasce di reddito.

È l’ennesimo tentativo di far pagare ai lavoratori, ai disoccupati e ai pensionati le conseguenze della crisi. L’AS.I.A. si batte per la difesa del reddito e del patrimonio pubblico. Difendere gli inquilini delle case popolari vuol dire per noi: riduzione degli affitti e delle spese accessorie, ristrutturazioni per migliorare le condizioni di stabili e alloggi, no agli interventi che fanno salire le spese (come l’installazione dei boiler elettrici).

ORGANIZZATI CONTRO L’AUMENTO DELL’AFFITTO
DIFENDI IL TUO SALARIO, LA TUA PENSIONE

ASSEMBLEA PER GLI INQUILINI
DELLE CASE POPOLARI

LUNEDI 27 SETTEMBRE ORE 18.30

VIA SERRA 2/G
(ZONA PIAZZA DELL’UNITÀ/VIA MATTEOTTI)

Associazione Inquilini e Assegnatari (ASIA-USB)
bologna.asia@usb.it
http://asia.usb.it/

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iniziative per Aldrovandi

18 Settembre 2010 Commenti chiusi

In vista del nuovo decreto sicurezza che si appresterebbe a siglare il Viminale,
Il sindaco di Roma Alemanno ha avanzato specifiche richieste tra cui:
–  tempi più lunghi del trattamento sanitario obbligatorio TSO per i senza tetto,     allontanamento coatto dei cittadini comunitari che commettono reato ,
–  introduzione di un reato che riguardi la prostituzione in strada ,
–  nuove norme su nomadi e rifugiati politici.

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bloccati 2 sfratti a Bologna

15 Settembre 2010 Commenti chiusi

15 settembre Bologna

Oggi gli inquilini resistenti di Bologna sono riusciti a fermare due sfratti ottenendo due rinvii a novembre.

Le famiglie sotto sfratto, due nuclei di 5 persone ciascuna, monoreddito (in cassa-integrazione uno e precario l’altro), da un lato non riescono a pagare l’affitto dall’altro non riescono a ottenere una casa popolare.

L’emergenza sfratti è già stata più volte denunciata da ASIA-USB, mentre continua ad aumentare. Oggi diventa imprescindibile l’attuazione di una moratoria degli sfratti che investa tutto il territorio regionale. In assenza di un piano casa fondato sugli interessi pubblici e in una situazione occupazionale che vede percentuali di cassa integrazione e disoccupazione sempre più crescenti è necessario tutelare chi rischia di perdere la casa con un blocco degli sfratti generalizzato sia per morosità che per finita locazione. Fintanto che non si arriverà a questo blocco l’unica possibilità per gli inquilini sarà quella di esercitare forme di resistenza contro gli speculatori e contro la rendità.

Per ASIA-USB

Lidia Triossi

gli affitti delle case popolari a bologna

11 Settembre 2010 Commenti chiusi

Bologna, 11 settembre 201o

Continua l’attacco al welfare: il commissario Cancellieri vuole aumentare gli affitti delle case popolari.

Un bilancio lacrime e sangue si prefigura per il comune di Bologna per l’anno 2011, che ha come obiettivo il fare cassa sempre prendendo dalle tasche di chi questa crisi la sta già pagando abbondantemente. Non fanno eccezione in questo quadro le politiche abitative di questo commissariamento, che senza soluzione di continuità con le politiche del governo Berlusconi, attacca e nega il diritto alla casa. Da una parte sgombera, in nome di una presunta legalità, famiglie che a seguito della perdita del lavoro si erano auto-assegnate un alloggio nel mese di aprile in uno stabile vuoto da anni e che tale resterà, dall’altra adesso vuole aumentare gli affitti per gli assegnatari di case popolari, che in quanto tali sono coloro che necessitano di una tutela. Tutela che non solo deve essere mantenuta sul piano degli affitti, ma che in un momento in cui le famiglie stanno subendo un frontale attacco al reddito, dovrebbe essere estesa anche alle utenze e agli oneri accessori. Queste ultime due spese sono ciò che sta già strozzando gli assegnatari di case popolari e che spesso li pone in una condizione di morosità, basti pensare che più del 60% degli assegnatari fa parte della così detta fascia protetta, ovvero non supera i 7000 euro di ise all’anno. E invece si pensa di praticare degli aumenti dell’affitto che superano il 30%, sostenendo il ritornello in voga da anni che l’edilizia residenziale pubblica deve sostenersi da sola, e che quindi è un’attività anti-economica. Questo è solo il tentativo di sostituire l’idea di diritto alla casa, che concretamente in Italia è rappresentata dalla casa popolare, con la percezione di quest’ultima come un’elemosina, preparando il terreno alla realizzazione del “piano casa” che prevede la fine del finanziamento all’Erp per sostituirlo con un modernissimo “housing sociale”. Ovvero si vuole farla finita con un affitto legato al reddito, regalando a privati patrimonio pubblico per alimentare meccanismi legati alla rendita e alla speculazione, a beneficio di pochi noti come Geronzi e Caltagirone. Con questo bilancio il commissario Cancellieri fa abdicare l’amministrazione comunale dalla sua funzione ovvero la tutela delle minime garanzie sociali, e nascondendosi dietro la facciata del cassiere che deve far quadrare i conti legittima l’impoverimento dell’intera città. L’AS.I.A.-USB non sarà complice delle scelte di questo commissariamento e vuole essere strumento di tutti coloro che queste scelte le vogliono impedire, per la costruzione di un nuovo patto sociale che metta al fianco degli assegnatari, degli sfrattati, tutti quelli che subiranno le conseguenze di questi tagli, attraverso la ripresa della mobilitazione e del conflitto.

per AS.I.A-USB Bologna
Lidia Triossi

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la determinazione dei precari e degli studenti

11 Settembre 2010 Commenti chiusi

Ieri in un clima surreale, si è riaperta la stagione politica a Bologna legata alle tematiche della scuola  e dell’università. La Gelmini aveva disdetto la partecipazione alla già blindatissima festa del PDL, dopo che precari e studenti avevano indetto un presidio per contestarla.
Il presidio mantenuto lo stesso, festeggiava la fuga della Gelmini davanti all’ingresso della festa del PDL.
Per difendere la festa vi era un nutrito numero di carabinieri e poliziotti in assetto antisomossa, che hanno iniziato immediatamente e senza nessun motivo a spingere i manifestanti lontano dall’entrata della festa. Per poi arrivare a manganellare direttamente i manifestanti, ferendone diversi. Fino ad allora la manifestazione era stata pacifica, con slogan a favore della scuola pubblica e contro i tagli del ministro dell’istruzione.
Surreale è stato quando i carabineri hanno iniziato a manganellare nel momento che all’interno della festa del PDL sul palco sfilavano ballerine brasiliane a ritmo di samba, da una parte insegnati e studenti, dall’altra puttanieri che vedevono sfilare ragazze semi nude nella migliore tradizione mediaset….protetti dalla celere… è stata in piccolo una fotografia generale del paese in cui viviamo.

E’ ovvio che la contestazione a Bonanni, pesava nello sproposito di forze di polizia intervenute a Bologna, tuttavia l’aver deciso di manganellare i precari della scuola e gli studenti, è stato un grosso sbaglio, perchè non solo questi non sono scappati ma hanno continuato a manifestare per tutta la notte ancor più determinati dopo aver visto e sentito l’arroganza della polizia e dei carabinieri.

Per molti manifestanti, la maggior parte precari della scuola, il comportamento della polizia della scorsa notte è stato un chiaro avvertimento a interrompere la protesta, tuttavia questo si è rivelato un boomerang, perchè il sentire comune della scorsa notte era che i veri difensori della democrazia e del diritto erano gli stessi manifestanti e non gli squallidi personaggi che partecipavano alla festa di un PdL.

Le diverse contestazioni che si stanno susseguendo in italia, devono assumere il piano dell’indipendenza da chi vuole strumentalizzare la lotta dei precari della scuola e degli studenti. La lotta del mondo del saperi non è imbrigliata dall’antiberlusconismo, ma si batte per riaffermare la garanzia al sapere per tutti/e di fronte ad un mondo politico (di centro-destra cosi come di centro sinistra) che in questi anni a letteralmente distrutto la scuola pubblica e peggiorato notevolmente le condizioni dei lavoratori di questo settore.
Gli attacchi e la criminalizzazione del centro sinistra contro chi ha contestato Bonanni deve essere un monito a tutti quelli che pensano che oggi non siamo dentro un sistema dove le linee di fondo liberiste sono omogenee tra centro-sinistra e centro-destra. Chi oggi riafferma garanzie in modo indipendente viene attaccato, perchè non vi può essere nulla al di la del teatro del centro destra e del centro sinistra che difendono interessi privati a scapito degli interessi pubblici.

Le mobilitazioni continueranno perchè precari e studenti non si sono e non si faranno intimorire di fronte alla loro repressione e stupidita, perchè la lotta per i saperi è di vitale importanza per il futuro, e rigarda tutte le fasce popolari.

Bologna Prende Saperi

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la festa è fintia x tutti

10 Settembre 2010 Commenti chiusi

LA FESTA è FINITA…..

PER TUTTI!!!

Il tempo delle salamelle è finito. Dopo la forte contestazione subita dal presidente del senato Schifani e dal segretario della Cisl Bonani alla festa del PD di Torino, che ha ridato voce ad un’opposizione democratica, popolare e di massa, strappandola all’ala più liberista del parlamento italiano che con il caso Fini sembrava essere l’unica alternativa alle attuali politiche del governo, è arrivata l’ora del ministro della pubblica istruzione Gelmini.
Invitata a presenziare alla festa del Pdl di Bologna, che in questi giorni si sta mostrando come un fortino a cielo aperto alla città, la nota ministra che sta portando avanti una politica che vedrà soppressi 250.000 posti di lavoro già nei prossimi giorni e che da 2 anni si è fatta protagonista dell’ultima riforma dell’istruzione, ultimo atto di una distruzione del sistema scolastico e universitario pubblico che continua da almeno 20 anni, si e vista costretta a rinunciare alla presenza a causa della mobilitazione che il movimento è subito stato in grado di mettere in campo.
La fuga di cui si e fatta protagonista la Gelmini e la campagna di criminalizzazione messa in campo da politici e media per ciò che è successo a Torino , sono un segno evidente di come questa maggioranza ma anche l’opposizione non siano più in grado di dare risposte alla crescente richiesta di sicurezza sociale e temono una nuova ondata di forti contestazioni da parte di settori non immediatamente controllabili dai sindacati concertativi e dai defunti partiti della sinistra istituzionale.
Può ripartire un movimento che rivendichi il sapere per tutti/e che coinvolga lavoratori, genitori e studenti, che rimetta al centro gli interessi pubblici a scapito di quelli privati.
Un movimento che deve fare dell’indipendenza il suo punto di forza, rispetto a tutte quelle forze politiche e sindacali che lo vogliono rilegare dentro gli spazi stretti dell’antiberlusconismo e della concertazione.
Un anno fa si saliva sui tetti per protestare oggi si va direttamente da chi è responsabile di questo sfacelo, e questo ci sembra un posso avanti.

Gelmini go home!!!

Bologna Prende Saperi

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gelmini go home

9 Settembre 2010 Commenti chiusi

i compagni e le compagne di Bologna della rete nazionale Red Net, aderiscono alla mobilitazione di questo venerdì 10 settembre, in occasione dell’arrivo a Bologna del ministro Gelmini, invitata alla festa regionale del PDL- Emilia Romagna che si sta svolgendo in questi giorni in città.

Questo evento segna l’inizio di una nuova mobilitazione, determinati  a voler difendere la scuola e i diritti dei lavoratori in essa.

invitiamo chiunque sia disponibile a unirsi alla manifestazione di venerdì. ore 20.30 sulle scalinate del Pincio (vicino alla Stazione)

Bologna Prende Saperi

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3 incontro abitare nella crisi

7 Settembre 2010 Commenti chiusi

Abitare nella Crisi a L’Aquila 18/19 settembre 2010

Il 18 e il 19 settembre si terrà a L’Aquila un nuovo incontro della rete “Abitare nella Crisi”. Il primo giorno, a partire dalle ore 14, sarà dedicato al confronto tra le diverse realtà con tavoli e discussioni tematiche; domenica 19 alle ore 10 si terrà l’assemblea plenaria. La due giorni si svolgerà presso lo spazio sociale “CaseMatte” (ex ospedale psichiatrico di Collemaggio).

La straordinaria determinazione con la quale gli abitanti  aquilani e dei paesi colpiti dal terremoto, pur nel contesto di una situazione per molti versi drammatica, hanno manifestato e si battono per ricostruire e ridare vita alla loro città ed al proprio territorio in contrasto con le scelte del governo Berlusconi e del suo pretoriano Bertolaso, rappresenta per tutti un esempio di come le comunità locali in lotta possano mettere in discussione la  “sovranità” e lo strapotere dei privati e della rendita. Del resto, con gradazioni diverse, ovunque il cemento e la rendita aggrediscono i nostri territori e le nostre vite, trasformando il mercato della casa in una vera e propria giungla di affitti impossibili, di mutui che rappresentano ipoteche sulle nostre vite, di dismissioni, svendite e vere e proprie emergenze.

Il modello delle cosiddette New Town non rappresenta soltanto il dono avvelenato che gli avvoltoi della speculazione portano in regalo ai cittadini dell’ Aquila e dei territori circostanti; nel resto d’Italia, soprattutto nelle grandi città, processi simili hanno già irrimediabilmente compromesso la realtà delle nuove periferie: vecchi e nuovi quartieri consegnati all’isolamento, alla mercificazione, alla desertificazione sociale. L’espulsione dai centri storici o comunque dalla cosiddetta “città consolidata” degli abitanti e dei ceti popolari, non rappresenta soltanto la logica conseguenza di questi processi, ma rappresenta un tassello essenziale nella definizione di un nuovo modello di speculazione e controllo, di precarizzazione selvaggia delle nostre esistenze.

Così come le popolazioni abruzzesi resistono a questa subdola operazione di saccheggio e normalizzazione si battono per difendere città, territori, radici,  anche nel resto d’Italia  a macchia di leopardo prendono corpo nuove iniziative e forme di lotta:  molte situazioni resistono alla prepotenza degli  sfratti, alle cartolarizzazioni, al caro affitti ed alle insolvenze, occupano e si oppongono agli sgomberi, hanno capito che è necessario rompere con le logiche del mercato, sottrarre le nostre vite al loro destino di precarietà ed incertezza, ricostruire forme si solidarietà e socialità “ altre” , spazi di indipendenza.

Anche la repressione contro i rom e i migranti, le polemiche di questi giorni, sono dentro un’idea dell’abitare dove la casa non è un diritto ma una possibilità legata al reddito più o meno “capiente”. E i metri quadri disponibili non sono spazi di vivibilità ma soglie di legalità insuperabili. Queste città così disegnate escludono gran parte dei suoi abitanti e le vetrina in allestimento potrà essere guardata solo da molto lontano.

Anche per queste ragioni, le esperienze che  si sono incontrate nel percorso aperto e composito di  ABITARE NELLA CRISI, hanno voluto declinare l’idea di una lotta per la casa che diviene lotta per il diritto all’abitare, contro il razzismo, la precarietà e la crisi. Immaginano non solo lo sviluppo di un processo di relazione e contaminazione, di  mutuo soccorso fra le lo lotte, ma una nuova stagione di mobilitazione ed iniziativa comune.

In questo cammino possibile la tappa dell’incontro a L’Aquila che proponiamo per il 18 e il 19 Settembre, rappresenta un occasione estremamente preziosa per proseguire ed allargare il confronto avviato, per allargare gli spazi di conflitto ed iniziativa dal basso su questi terreni, per costruire a più voci e a più mani sia il convegno immaginato per Ottobre a Roma che una forte ed incisiva mobilitazione nazionale.

Ps: Nonostante le difficoltà di questi giorni dovute alle continue scosse, gli/le aquilan@ si stanno organizzando per ospitarci: per pernottare basta portare un sacco a pelo e se qualcun@ può anche una tenda!

per info:

Enrico 338.4574753

Giulia 339.8637771

Irene 349.4663558

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