BOLOGNA NON E’ IN SALDO
NO ALLA SVENDITA DELLE EX CASERME
L’amministrazione per fare cassa vuole svendere 10 ex caserme. Gli speculatori le acquisteranno pagando 1 e ricavanco1000 trasformandole in alberghi e case di lusso.
Questo è l’ennesimo furto alla collettività presentato come unica alternativa ad un bilancio comunale che distrugge il welfare cittadino.
Bologna ha bisogno di case popolari, centri anziani e giovanili, spazi per le associazioni e verde.
Queste aree sono patrimonio pubblico e tali devono rimanere!
PRESIDIO
MARTEDI 16 NOVEMBRE ORE 17.30
DAVANTI AI LOCALI EX BIRRERIA CASERMA MAMELI
Piazza di Porta San Felice angolo Viale Vicini
BOLOGNA PRENDE CASA
ASIA-USB
http://bolognaprendecasa.noblogs.org/
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Per la campagna cittadina welfare in comune
http://welfareincomune.blogspot.com/
partecipiamo tutti/e al presidio alle ore 18.00 oggi 8 novembre in piazza nettuno in solidarietà con la lotta dei migranti di brescia
Bologna Prende Casa
ASIA-USB
GIU’ LE MANI DAL WELFARE
La campagna -Welfare in comune- lancia la prima assemblea cittadina per domani sera martedì 9 novembre alle ore 21.00 alla sala Benjamin in via del Pratello n.53. Per difendere e rilanciare lo stato sociale, mettendo a rete le diverse mobilitazioni che in questi giorni attraversano Bologna, dalla lotta del popolo dei passeggini, ai lavoratori dei servizi pubblici e privati, dagli inquilini agli studenti.
L’appello lanciato da Welfare in Comune sta raccogliendo centinaia di firme, e diverse organizzazioni sindacali, politiche e culturali hanno deciso di sottoscriverlo, tra le prime: Unione Sindacale di Base, Coordinamento migranti Castel Maggore, Popolo Viola, Associazione Inquilini e Assegnatari, Bologna Prende Casa, Partito della Rifondazione Comunista, Comitato per i diritti sociali, Rete dei Comunisti, Vag61, Livello 57, Sinistra Critica, Circolo Iqbal Masih
Campagna cittadina welfare in comune
welfareincomune@gmail.com
http://www.welfareincomune.blogspot.com/
cell: 3407106022
3 novembre 2010 Bologna
comunicato stampa
Questa mattina grazie ad un presidio anti-sfratto, al quinto acesso dell’ufficiale giudiziario, una famiglia, madre, padre e tre bambini resisdenti nel comune di San Lazzaro (Bologna) ha ottenuto un ulteriore rinvio dello sfratto per morosità al prossimo 14 gennaio. Solo la solidarietà e la mobilitazione degli inquilini resistenti rappresenta un argine concreto alla dilagante emergenza abitativa. Chiediamo ancora una volta con forza una moratoria nazionale che blocchi gli sfratti per morosità.
Il movimento di lotta per la casa partecipa alla campagna “Welfare in comune”, i tagli e i mancati finanziamenti che subirà tutto il settore casa delle amministrazioni locali con il prossimo bilancio aumentarà la precarietà sociale, portando migliaia di famiglie in piena emergenza abitativa. Collegare le diverse mobilitazioni oggi diventa una necessità per tutti i settori colpiti dalla crisi.
ASIA-USB
Bologna Prende Casa
I soldi per la scuola si devono trovare tagliando la scuola militare.
In queste settimane le mobilitazioni contro i programmi che introducono nella scuola forme di addestramento militare (in particolare Mini-naja e Allenati per la vita) sono state molto importanti, diffuse sul territorio e partecipate da decine di migliaia di studenti nei cortei dell’8 ottobre. In particolare a Milano hanno anche costretto alcuni dei protagonisti a fare marcia indietro (come nel caso dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo), prefigurando il fatto che si può vincere questa battaglia.
Per questo lanciamo un appello per una mobilitazione che inizi dal mondo della scuola ma coinvolga tutti coloro che sono contro la guerra che sempre più diviene globale e permanente, attraversa le nostre vite e distrugge interi paesi. Costruiamo una mobilitazione di tutti coloro che vogliono un futuro di solidarietà e antirazzismo, attraverso la cultura e la globalizzazione dei diritti, non attraverso la militarizzazione in casa e le bombe nel resto del mondo. Una mobilitazione che sarà portata avanti in forme molteplici, da collettivi studenteschi e organizzazioni dei lavoratori di scuola e università, associazioni e reti contro la guerra o che operano concretamente per la pace in Italia o nei paesi in cui si combatte, mezzi di informazione libera che non vogliono sottoporsi alla censura che sempre accompagna gli eserciti e le armi.
Facciamo del 4 novembre, all’interno di questa campagna, una giornata in cui scendere in piazza, mentre si celebrano le forze armate, per dire che ciò di cui abbiamo bisogno non è la guerra ma l’istruzione, non è il futuro di potenza nucleare (civile e militare), ma il ritiro delle truppe in Afghanistan
Bologna Prende Saperi
http://bolognaprendecasa.noblogs.org/
campagna nazionale Make school not war!
per maggiori info:
www.disarmiamoli.org
www.cantiere.org/art-02685/make-school-not-war.html
NO ALL’AUMENTO DEGLI AFFITTI
Il comune vuole aumentare gli affitti delle case popolari, per tutte le fasce di reddito.
È l’ennesimo tentativo di far pagare ai lavoratori, ai disoccupati e ai pensionati le conseguenze della crisi. L’AS.I.A. si batte per la difesa del reddito e del patrimonio pubblico. Difendere gli inquilini delle case popolari vuol dire per noi: riduzione degli affitti e delle spese accessorie, ristrutturazioni per migliorare le condizioni di stabili e alloggi, no agli interventi che fanno salire le spese (come l’installazione dei boiler elettrici).
ORGANIZZATI CONTRO L’AUMENTO DELL’AFFITTO
DIFENDI IL TUO SALARIO, LA TUA PENSIONE
ASSEMBLEA PER GLI INQUILINI
DELLE CASE POPOLARI
Giovedi 28 ottobre ore 18.00
Sala Consiliare Livatino, Via Battindarno 127
Quartiere Reno, Bologna
Associazione Inquilini e Assegnatari (ASIA-USB)
bologna.asia@usb.it
http://asia.usb.it/
Giù le mani dal Welfare
WELFARE IN COMUNE
ASSEMBLEA CITTADINA
9 novembre alle ore 21.00
presso Sala Benjamin,
Via del pratello n.53 Bologna
per info: welfareincomune@gmail.com
http://welfareincomune.blogspot.com/
Appello contro i tagli al welfare voluti dall’amministrazione di Bologna
Bologna, tradendo la sua storica vocazione, organizza lo smantellamento del welfare cittadino un tempo vanto di un orientamento politico sociale teso a offrire il meglio ai suoi cittadini. Con la gestione commissariale, del già prefetto Anna Maria Cancellieri si rischia di arrivare a un punto di non ritorno in quanto i tagli annunciati, e in parte già attuati, hanno un carattere strutturale: taglio generalizzato di risorse a tutti i servizi sociali, chiusura e smantellamento delle strutture di sostegno sociale, massiccia privatizzazione del settore educativo e scolastico, aumento delle tariffe per l’accesso ai servizi comunali, aumento degli affitti in casa popolare, aumento del costo del biglietto dell’autobus, taglio delle risorse ai servizi culturali pubblici, taglio degli stipendi e licenziamento dei lavoratori precari comunali, svendita del patrimonio pubblico. Assistiamo da anni alla riduzione dei finanziamenti agli enti locali da parte dei vari governi nazionali che si succedono, che ha visto il suo apice con la finanziaria di Tremonti. In questo contesto le amministrazioni regionale e provinciale, a fronte di proclami anti-governativi, non mettono in campo azioni efficaci di contrasto agli effetti di questa crisi economica di cui non si vede la fine. Queste decisioni che mettono a rischio la coesione sociale nel nostro territorio, non producono nessuna reazione nella gran parte delle organizzazioni politiche, che irresponsabilmente sperano che il “lavoro sporco” venga fatto delle gestione commissariale prima delle prossime elezioni amministrative. Per questo è importante che siamo noi cittadini-utenti e lavoratori dei servizi a far sentire alta una voce che si assuma la responsabilità di difendere in prima persona lo stato sociale del nostro territorio.
Acer, in 8.500 aspettano una casa
Tra le assegnazioni, dal 2007 al 2010, il 65,5% degli alloggi è andato a famiglie italiane, il 34,4% a stranieri. Chi ha ricevuto una casa ha un reddito di 790 euro al mese
Sono ben 8.485 le nuove domande presentate in città per ottenere l’assegnazione di un alloggio in edilizia pubblica. Tra queste, il 53% provengono da nuclei familiari italiani mentre il restante 46% da parte di stranieri.
Ma essere italiano o straniero non sembra influire sull’assegnazione: è quanto emerge dai dati riferiti questa mattina da Acer e Comune. Dal 2007 al 2010 il 65,5% degli alloggi Erp sotto le Due Torri è stato assegnato a famiglie nate all’interno dello Stivale (949 abitazioni), mentre il 34,4% a stranieri. Tra questi ultimi, il 32% è stato assegnato a cittadini extracomunitari (308) e il 2% (19) a persone provenienti da altri Paesi all’interno dell’Unione europea.
Per quanto riguarda la provenienza degli stranieri, il Marocco è il primo Paese rappresentato in graduatoria a cui seguono ex Yugoslavia, Bangladesh, Tunisia e Albania. Anche la capacità economica (Isee) degli assegnatari di alloggi in edilizia residenziale pubblica è analoga tra stranieri e italiani: per i primi è di 790 euro mensili, mentre per i secondi è di 795 euro. Il reddito medio mensile lordo per gli 8.485 nuclei familiari in graduatoria è di circa 1.000 euro.