Casa: la democratica provincia???
Comunicato stampa
16 febbraio 2011
ancora denuncie a san lazzaro
Il presidio antisfratto indetto stamattina dall’AS.I.A.e Bologna Prende Casa in via Minarini 8 a San Lazzaro di Savena, che ha visto il fermo di un delegato sindacale da parte dei carabinieri che lo hanno trattenuto in caserma per oltre tre ore, foto-segnalato e poi denunciato si è trasformato in un presidio in piazza Bracci, sotto la sede del Comune. Una delegazione è stata poi ricevuta dall’amministrazione comunale. In questo primo incontro l’amministrazione ha dimostrato delle disponibilità di relazione e confronto per trovare soluzioni credibili all’emergenza abitativa, che potranno avere un primo piano di verifica sul nucleo familiare che oggi ha subito lo sfratto esecutivo. Ad oggi questo nucleo composto da madre con figlio minore è stato collocato in una struttura nel Comune di Bologna.
In un mese tre presidi antisfratto nel solo Comune di San Lazzaro hanno portato a quattordici denuncie, questa situazione è da imputare in primis alle miopi e antidemocratiche scelte effettuate del governo provinciale e dal suo vice presidente, Giacomo Venturi, che ha escluso e continua a escludere i soggetti sociali e sindacali che non vogliono essere complici, come ha ampiamente dimostrato la gestione dei tavoli che hanno portato agli aumenti degli affitti in casa popolare per Bologna e provincia.
I movimenti di lotta per la casa proseguiranno nella mobilitazione a Bologna e nella sua provincia per il diritto all’abitare per tutte e tutti.
ASIA-USB
Bologna Prende Casa
la politica del PD in provincia
16 febbraio san lazzaro di savena (bologna)
Manifestazione per il diritto all’abitare 16 febbraio San Lazzaro di Savena
san lazzaro di savena ore 8.00 di mattina
via minarini n.8
E’ ormai diventata una triste realtà l’emergenza abitativa a Bologna e provincia, provocata da chi crede di uscire dalla crisi attraverso la rendita e l’aumento della precarietà sociale. E’ evidente che la crisi la stanno facendo pagare alle fasce popolari. In questi ultimi mesi si sono susseguite iniziative e picchetti anti-sfratto, i soli che in molti casi hanno rappresentato l’unica alternativa di resistenza per gli sfrattati. Non è mancata la risposta da parte dei proprietari e dalle amministrazioni, con denuncie e intimidazioni come nel caso di San lazzaro di savena arrivando a denunciare 13 attivisti sindacali dell’ASIA (Associazione Inquilini e Assegnatari). Amministrazioni che si fanno forti coi deboli e deboli coi forti. Finche non si svilupperà un effettivo piano casa popolare, l’unica soluzione per non rimanere in strada è difendere il proprio alloggio.
Per il blocco degli sfratti
Per un nuovo piano casa popolare
ASIA-USB
Bologna Prende Casa
sciopero generale e generalizzato 11 marzo
nuova giornata di protesta al Fioravanti
Bologna 10 febbraio 2011-02-10
Nuova giornata di protesta al Fioravanti
Nuova giornata di protesta, con blocchi del traffico al Fioravanti, contro l’accorpamento. La vicenda Fioravanti tocca diversi aspetti, dalla diminuzione dell’offerta formativa per gli studenti, la perdita di posti di lavoro per i precari e la speculazione edilizia su un area che si presta a divenire nuovo terreno di interesse per le “immobiliari” cittadine. Si passa dalla ghettizzazione all’esclusione, contro studenti di un istituto professionale. Una lotta di classe dall’alto verso il basso come addirittura un giornale come La Repubblica è costretto ad ammettere: “Chi ha i soldi il futuro se lo compra, o comunque si prepara a “meritarselo”. Chi non ha niente annaspa nel niente e deve anche subire l’affronto dei discorsi sull’eccellenza. Ormai il nostro paese è tornato ad essere ferocemente classista, ai poveri gli si butta un osso e un’emozione della De Filippi, li si lascia nell’abbrutimento e nell’ignoranza, mentre ai ricchi si aprono le belle strade che vanno lontano: lontano da qui, da questa nazione che inizia a puzzare come uno stagno d’acqua morta.” (Marco Lodoli, La Repubblica, 9 febbraio 2011). Per contrastare tutto questo occorre saper coniugare tutte le istanze che questa vicenda porta con se: istruzione, lavoro, territorio. Solo generalizzando tutto questo avremo la possibilità di contrastare questi processi e ripensare ad una Bologna che sia per tutti/e.
Le proteste contro l’accorpamento hanno scatenato reazioni violente attraverso un clima intimidatorio e persecutorio contri chi si oppone, negando anche il ben che minimo confronto democratico e chiarificatorio.
Abbiamo avuto un autunno in cui gli studenti sono stati protagonisti di importanti momenti di lotta contro una riforma, che porterà una moltiplicazione di casi come quello del Fioravanti. Le proteste sono state sostenute da importanti settori politici del paese, quegli stessi settori al governo del territorio locale che oggi sostengono la necessità dell’accorpamento.
Si sostengono studenti e lavoratori quando sono un’arma contro i propri avversari politici, e li si contrasta quando difendo i loro interessi indipendentemente dal colore politico.
Generalizzare la lotta per la difesa del Fioravanti è interesse di tutti coloro che si oppongono alla precarietà diffusa e all’esclusione sociale.
Bologna Prede Casa
http://bolognaprendecasa.noblogs.org/
manifestazione x il diritto all’abitare
Manifestazione per il diritto all’abitare 16 febbraio San Lazzaro di Savena
E’ ormai diventata una triste realtà l’emergenza abitativa a Bologna, provocata da chi crede di uscire dalla crisi attraverso la rendita e l’aumento della precarietà sociale. E’ evidente che la crisi la stanno facendo pagare alle fasce popolari.
In questi ultimi mesi si sono susseguite iniziative e picchetti anti-sfratto, i soli che in molti casi hanno rappresentato l’unica alternativa di resistenza per gli sfrattati. Non è mancata la risposta da parte dei proprietari e dalle amministrazioni, con denuncie e intimidazioni. Amministrazioni che si fanno forti coi deboli e deboli coi forti.
Si parla molto di come non pagare la crisi, di come generalizzare in modo concreto le lotte, oggi occorre passare dalle parole ai fatti, muovendosi sul territorio, confrontadosi e scontradosi con le difficoltà le paure di chi oggi è colpito direttamente dalla precarietà sociale diffusa: operai in cassa integrazione, disoccupati, migranti, ragazze madri, anziani. Chi è sfrattato non ha nessuna arma legale in mano, si trova a dover difendere una garanzia quella di avere un tetto infrangendo il diritto alla proprietà. Finche non si svilupperà un effettivo piano casa popolare, l’unica soluzione per non rimanere in strada è difendere il proprio alloggio.
E’ per queste ragioni che i movimenti di lotta per il diritto all’abitare lanciano un presidio cittadino, concomitante con uno sfratto il 16 febbraio alle ore 8.00 a San Lazzaro di Savena in via Minarini n.8, perché proprio la provincia è il territorio dove chi deve difendersi dalla crisi si sente più solo. Invitiamo tutte le realtà politiche, sindacali, culturali, a partecipare e ad aderire.
Partecipate tutti/e
Bologna Prende Casa
http://bolognaprendecasa.noblogs.org/
rinviato sfratto, ancora denuncie!
Rinviato sfratto a San Lazzaro
Ancora una denuncia
Continuano ad aumentare gli sfratti per morosità, non si fermano le esecuzioni e di fronte al silenzio delle istituzioni l’unico argine è il presidio antisfratto che consente alle famiglie di non rimanere letteralmente in mezzo a una strada.
Lo sfratto di oggi a carico di una famiglia composta da una madre con figlio minore ha ottenuto un rinvio di 7 giorni e ha visto nuovamente la denuncia di un attivista dell’AS.I.A.
Si continua quindi a trattare un problema sociale come un problema di ordine pubblico, si criminalizza il disagio economico e si favoriscono così gli interessi dei proprietari immobiliari che per anni hanno incassato affitti stratosferici strozzando migliaia di famiglie.
E’ per dire “basta” con queste logiche che invitiamo tutte/i a partecipare al presidio cittadino indetto per mercoledì 16 febbraio in via Minarini 8 a San Lazzaro di Savena ore 8.00.
Per ASIA-USB
Lidia Triossi
bologna.asia@usb.it
www.asia.usb.it
sciopero generale e generalizzato!
USB, Slai Cobas, Unicobas convocano per l’11 marzo lo sciopero generale con manifestazione nazionale a Roma
USB, Slai Cobas e CIB Unicobas, con la condivisione e l’adesione dello Snater, raccogliendo la forte richiesta emersa nelle mobilitazioni e negli scioperi di categoria attuati negli ultimi mesi, proclamano lo sciopero generale per l’intera giornata dell’11 marzo 2011. Nella stessa giornata si svolgerà una manifestazione nazionale a Roma.
Lo sciopero è indetto: per difendere l’occupazione e il contratto nazionale e per lo sblocco dei contratti del pubblico impiego; contro la precarietà e la delocalizzazione degli impianti produttivi; contro il tentativo di imporre il modello Marchionne ed estenderlo a tutto il mondo del lavoro; per un reddito certo per tutti, per la difesa dei salari e delle pensioni pubbliche, per la tutela dei beni comuni, il diritto all’abitare ed il controllo delle tariffe; per un fisco più giusto, che faccia pagare le tasse agli evasori e riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e sulle fasce più deboli della popolazione; per la difesa della scuola, dell’università, della ricerca pubblica, contro la riforma Gelmini e per il diritto al sapere; per la regolarizzazione generalizzata di tutti i migranti e per la rottura netta del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro; per la democrazia sui posti di lavoro ed una legge sulla rappresentanza sindacale, affinché siano i lavoratori e non le aziende a scegliere da chi farsi rappresentare; contro la realizzazione del nuovo Patto sociale tra Governo, Confindustria, Cisl, Uil e Cgil attraverso il quale si vuole favorire e rendere sempre più competitiva l’impresa peggiorando le condizioni ed il salario dei lavoratori.
Le Organizzazioni che indicono lo sciopero rivolgono un appello a tutte le organizzazioni sindacali conflittuali ed indipendenti, alle associazioni ed ai movimenti che operano nel sociale, nella scuola e nelle lotte per l’abitare, ai precari, ai migranti, ai disoccupati, ai cassaintegrati, agli studenti, ai pensionati e a tutti i lavoratori pubblici e privati a fare propria questa giornata di lotta per dare un segnale forte di opposizione e dissenso a ciò che sta venendo avanti nel paese, sia in termini economici e sociali, sia rispetto alla ormai evidente mancanza di democrazia che avvolge ogni aspetto della vita del paese.