La vostra crisi non è la nostra crisi
Dopo settimane di mobilitazione e di lotte che ci hanno visti protagonisti in centinaia di piazze, non solo contro il ddl Gelmini ma anche a sostegno delle lotte di lavoratori, precari e migranti che non vogliono pagare gli effetti della crisi, il movimento del mondo della formazione e, in particolare il movimento studentesco, si trovano davanti la sfida dell’indipendenza politica e organizzativa. L’abbiamo urlato nei nostri slogan che “non siamo rappresentabili” ora questa autonomia da una cordata di politicanti antiberlusconiani di convenienza dobbiamo praticarla. La crisi di governo sta arrivando ad un momento cruciale, il 14 dicembre si vota la fiducia al governo. Dopo mesi in cui, protagonista dello scenario politico è stato lo scontro interno alla maggioranza, mentre nel paese crescevano le tensioni e le proteste di fronte agli effetti di una crisi economica che sta scuotendo l’intero sistema economico e politico dominante, dobbiamo rimettere al centro le prospettive per il superamento dell’attuale stato di cose.
Non è solo contro il governo Berlusconi che ci siamo mobilitati in questi settimane, ma contro un intero mondo della politica e di poteri forti che ci vogliono rubare il futuro e la possibilità di pretenderne uno diverso, non da precari ne da sfruttati. Non può essere quindi la sola data del 14 “la NOSTRA data”.
La situazione di oggettiva difficoltà del governo non è stata determinata, in gran parte dalla nostra mobilitazione ma da uno scontro tra poteri forti, i quali abbandonata la barca che affonda per passare ai principali partiti di opposizione si candidano ancora una volta a essere i detentori del futuro di questo paese.
L’unica via di uscita per le lotte e per i movimenti è quella di continuare a costruire iniziative, momenti di discussione, strutturazione e unificazione delle lotte indipendenti, per trasformare la crisi politica in corso in spazi per un’alternativa allo sviluppo capitalista.
Compagni/e universitari di Bologna