Sul processo in corso al Livello 57
Livello 57: “Siamo tutti colpevoli”
All’interno dello spazio autogestito Livello 57 c’è stato un percorso d’avanguardia sulla riduzione del danno dalle sostanze proibite, una visione che ‘solo’ 13 anni fa (1993) divenne un’esperienza riconosciuta e ripresa da istituzioni locali, nazionali e internazionali ;
Quest’esperienza nacque come risposta a quello che ancora da molti viene malamente definito ‘il problema della droga’ e che si riferisce all’uso e abuso di sostanze proibite dalla legge.
Nelle ipocrisie generali nacque il laboratorio antiproibizionista, un gruppo di consumatori di sostanze legali ed illegali che si propose di elaborare un nuovo modo di affrontare i problemi di dipendenza da tutte le sostanze partendo dall’informazione ai potenziali consumatori , senza giudicarne le scelte personali.
Su quest’esperienza che fu subito finanziata dalla Comunità Europea si creò un tale interesse nazionale ed internazionale da parte degli addetti ai lavori, operatori sert, medici, consulenti in materia che divenne il fulcro di un nuovo modo di affrontare i problemi della dipendenza, dove per la prima volta i sert che fino a quel momento avevano lavorato solo sulla dipendenza da eroina distribuendo metadone, si ponevano il problema delle ‘nuove droghe’ e dei nuovi modi di consumare….
il Livello 57 è stato uno spazio autogestito che oltre ha essere l’avanguardia di una pratica antiproibizionista di riduzione del danno ha portato avanti sempre è con forza una battaglia contro le leggi proibizioniste ed in particolare contro l’attuale legge Fini Giovanardi già quando era solo una proposta; questa battaglia è sempre stata culturale, a tale scopo si organizzavano iniziative pubbliche per rivendicare tra l’altro il diritto dei ‘consumatori’ a non essere ricattati dalle mafie rivendicando l’autoproduzione della Canapa, una delle iniziative tra le più partecipate e discusse è la nota ‘street rave parade antiproibizionista’ che arrivò a 200.000 presenze nella sua nona edizione del 2005.
Un coordinamento nazionale si formò intorno all’ipotesi di contrastare l’entrata in vigore di questa legge , dove centri sociali si misero in rete con sindacati e partiti che allora erano all’opposizione ma che quando arrivarono al governo niente fecero per cambiarla e niente fanno ora per contestarla!
Nel giugno 2005 arrivò a Bologna l’ormai tristemente famoso sceriffo Cofferati che come primi obbiettivi per ‘ripulire’ la città oltre i graffiti sui muri, ebbe le baracche dei migranti lungo il fiume, i lavavetri agli incroci ed il livello 57, come dire immigrati, accattoni e drogati… per queste sue iniziative ricevette subito la tessera ad onorem della lega nord.
Questo fu l’inizio di un’accanimento politico contro il livello 57 che si evidenziò sia nel tentativo di non far più fare la street parede antipro ma anche in quello di metterci in difficoltà economiche richiedendoci di saldare oltre 24.000,00 euro in 30 gg. Tentativi che non sortirono la chiusura ne il ridimensionamento del livello 57 tanto voluto da Cofferati ma…
Il 6 maggio del 2006 passa la legge Fini Givanardi che mette sullo stesso piano tutte le droghe, che non fà alcuna distinzione tra consumo, cessione gratuita, spaccio, piantagione e che introduce il reato di agevolazione al consumo.
Solo 20 giorni dopo ecco arrivare i carabinieri nel livello 57 !
Edifici sotto sequestro e dopo tre anni oggi (luglio 2009) finalmente il processo dove viene richiesta la condanna pesante (da 3 ai 4 anni di carcere e dai 14,000 ai 20.000 euro) per spaccio e agevolazione per alcuni attivisti del centro sociale!
Condannare gli attivisti del livello 57 significherebbe condannare un lungo e fondamentale percorso politico antiproibizionista e di riduzione del danno ! Percorso che l’associazione Livello 57 , all’interno della sede del progetto H.U.B – in Via Serra 2h oltre a tutti i progetti che già si stanno avviando curati da altre associazioni, riprenderà presto, rilanciando la lotta contro la legge Fini Giovanardi che, tra l’altro, fa diventare i semplici consumatori di cannabis dei criminali e li suicida nelle prigioni; inoltre intende riaprire quel dibattito sulle criticità nei territori legata ai consumi di sostanze che da tre anni sembra non esista più in questa città con sempre meno sevizi e più morti d’overdose!
SIAMO TUTTI COLPEVOLI
Livello 57