Sè concluso con l’esecuzione lo sfratto di via Cesarini. Il proprietario
non ha accettato nessuna mediazione e diligentemente la polizia intervenuta
in forze ha difeso gli interessi della proprietà, ossia della rendita e di
chi specula su un bisogno primario come la casa. Tutto questo
nell’assordante silenzio della politica di palazzo, interessata più alle
poltrone e alle veline, che agli interessi popolari.
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Mercoledì 6 maggio ci sarà ancora uno sfratto, ai danni di una giovane
coppia, composta da padre e madre, un figlio di tre anni e un altro in
arrivo. La famiglia è iscritta alle liste per l’assegnazione di una casa
popolare, che si prevede potrà avvenire a fine luglio. Ma la proprietà non
ha intenzione di concedere rinvii che consentano agli sfrattati di fare un
passaggio da “casa a casa”, malgrado abbiano già incassato 2000 euro il
mese scorso, al precedente accesso dell’ufficiale giudiziario.
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