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L’autunno che ci (a)spetta!

7 Ottobre 2010

Scuole e Università non sono in vendita!
Giù le mani dal diritto allo studio!

Anche quest’anno, tornati fra i banchi di scuole ed università, ci siamo da subito scontrati con la drammatica realtà del mondo dell’istruzione, messo definitivamente in ginocchio dalla Riforma Gelmini.

Di cosa stiamo parlando?

– tagli indiscriminati ai posti di lavoro di docenti e personale ATA (140.000 in tre anni), con il risultato dell’espulsione di migliaia di precari dalla scuola e la progressiva “precarizzazione” dei docenti a tempo indeterminato, costretti in condizioni di lavoro e di vita sempre più disagiate, con orari distribuiti su più scuole e ogni anno senza la certezza di non rimanere “per strada”;
– chiusura e accorpamento di interi complessi scolastici ed universitari;
– classi e corsi sovraffollati e scadenti;
– voto in condotta come strumento autoritario e di contrasto per quanti, nell’epoca della scuola-azienda, osino alzare la testa;
– programmi scolastici in taluni casi talmente revisionisti che alla fine si finisce col credere che i partigiani fossero i “cattivi” e i fascisti di Salò i “buoni”;
– scuole e università soggette ad un progressivo e graduale processo di privatizzazione, non solo per la vera e propria intromissione di privati esterni, ma anche per l’assunzione di modalità gestionali tipiche di un’azienda;

Questo non è che un ulteriore tassello del più generale attacco al diritto allo studio, in totale continuità con i diktat dell’economia liberista, tratteggiati su scala europea, col dichiarato fine di creare la giovane manodopera del domani, sempre più piegata a logiche di precarietà e di ipersfruttabilità, dotata di competenze base standard che la rendano facilmente interscambiabile e addomesticata.
Appare evidente, quindi, che il mondo del lavoro sia legato a doppio filo col mondo dell‘istruzione più di quanto ci vogliano far credere. Ci dicono che siamo solo studenti e ci vogliono tenere isolati dai lavoratori (quali saremo un domani) e dai sussulti del resto della società. Dobbiamo capire, invece, che c’è bisogno di scatenare un’unica lotta sociale, che le istituzioni, rappresentanti degli interessi degli industriali e dei grandi potentati economici, stanno cercando di demolire dalle fondamenta quel che è stato conquistato con anni di lotte degli studenti e dei lavoratori!
Non possiamo permettergli di trasformarci da studenti in clienti delle future scuole & università S.p.A. L’unica soluzione possibile è rifiutare la Riforma Gelmini tout court. Rifiutare e bloccare il processo in atto. Possiamo riuscirci solo con la LOTTA.

CONTRO LA PRECARIETA’ SOCIALE SOSTENIAMO LE ORGANIZZAZIONI,
LE LOTTE INDIPENDENTI, DI BASE DEI LAVORATORI

PER UNA UNA SCUOLA POPOLARE E LIBERA

Rednet (rete nazionale studentesca) – www.red-net.it
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